cerca

YouTube marketing: un forte alleato per costruire nuova clientela

Il canale video conta oltre due miliardi di visitatori al giorno che, nell’era dell’immagine, sono assetati di comunicazioni visive erogate sia da aziende B2B che B2C. L’effetto social e l’appoggio di Google

Non a torto il canale YouTube è stato, fin qui, poco utilizzato per promuovere aziende e prodotti. L’impegno e i costi per creare video hanno tenuto lontana l’attenzione degli imprenditori, già assorbiti da mille altre funzioni. Ma la recente svolta di YouTube ha cambiato le carte in tavola. Punto uno: YouTube è diventato uno dei siti più visitati al mondo con oltre due miliardi di utenti al mese. Punto due: Google ha “sposato” YouTube, promuovendolo a indispensabile costola del motore di ricerca. Punto tre: ora esistono valide strutture specializzate che possono affiancare le aziende nelle strategie di video comunicazione sul web. Punto quattro: i social si sono avventati su YouTube amplificando la visibilità dei messaggi in una sorta di benefica reazione a catena. Tutto ciò fa di YouTube uno strumento potente più di ogni altro media online. Vediamo, punto per punto, come e perché utilizzarlo a favore delle imprese.

50 miliardi di visualizzazioni per i mini video

Per pura curiosità di chi legge, vale la pena fare un breve excursus sulla vita di YouTube.

Il primo video è stato pubblicato dal suo fondatore, tale Jawed Karim, che nel 2005 ha postato un breve filmato che lo ritraeva in uno zoo, davanti ad un’area riservata agli elefanti.

Da allora il sistema ha incamerato così tante produzioni, che oggi è impossibile quantificarle. Possiamo però dire che ogni anno vengono caricate 157.680.000 ore con nuovi filmati, costituendo così la più grande video-banca-dati del mondo.

Per questo motivo e per l’alto numero delle visite al sito, già nel 2006 e guardando lontano, Google aveva acquistato la piattaforma per un valore di 1,65 miliardi di dollari, implementandola con nuove funzionalità fino ai giorni nostri.

Oggi, non solo YouTube è diventato il sito di video più popolare al mondo, ma il fatto più rilevante è che Google l’ha incamerato nei suoi sistemi di ricerca e di marketing, integrandolo in tutto suo universo, compresi Google Search, Google Maps, Google Assistant, Discovery e Shopping.

Sostanzialmente possiamo dire che un filmato caricato su YouTube può rispondere alle ricerche che ogni giorno vengono inoltrate dagli utenti su Google. Ma possiamo anche dire che una qualitativa presenza delle aziende su YouTube viene premiata da Google in tutto il resto del suo ecosistema pubblicitario.

Per favorire questa interazione, dunque, era necessario semplificare i processi di accesso alla piattaforma da parte di chi produce contenuti video.

Difatti, per un’azienda è stato sempre piuttosto problematico progettare e organizzare azioni di visibilità e di promozione attraverso la realizzazione di materiali filmati, piuttosto che di semplici fotografie.

Per questo motivo è stato creato il canale short, su cui è possibile caricare mini-video di durata tra i 15 e i 60 secondi, molto facili da produrre. L’importante è produrli in una logica di marketing.

Inizialmente questo canale è stato molto sfruttato dagli influencer, che potevano realizzare in poco tempo una serie di messaggi di breve durata, ma ripetitivi nel loro significato.

Un caso eclatante è quello Khaby Lame, italiano di colore, che con i suoi mini video assolutamente muti ha accumulato in pochi anni un patrimonio che sfiora i 3 milioni di euro. Ha solo 23 anni e vive felicemente a Milano.

Il caso del giovane Khaby è sintomatico per mostrare quanto potente possa essere YouTube, se utilizzato con le opportune strategie di comunicazione.

Un’altro caso è quello di diversi artisti dello spettacolo, soprattutto cantanti, che con i loro short video hanno raggiunto complessivamente anche i 50 miliardi di visualizzazioni.

Dunque, se la potenzialità di YouTube è questa, perché non imparare a sfruttare questo canale anche per promuovere un’azienda, il suo marchio, la qualità del suo lavoro, piuttosto che i prodotti presenti in un ecommerce?

La presenza video di un’azienda online, peraltro, raggiunge il duplice scopo di valorizzarsi agli occhi di Google e di differenziarsi agli occhi della propria clientela rispetto alla concorrenza.

La reazione dei social e l’effetto a catena

Più volte sul Magazine di evoluzionecommerce abbiamo affermato che Internet sta gradualmente sostituendo la televisione.

Al momento ci si è affiancato, superandola per numero di utenti e di ore passate davanti al piccolo schermo di un computer, di un tablet o di uno smartphone.

Tuttavia, la televisione è stata fondamentale per Internet nel raggiungimento della qualità delle immagini. Le smart-tv si collegano al web e trasmettono sul proprio schermo video e fotografie, che hanno necessità di raggiungere alti standard professionali.

Dunque, oggi anche su Internet bisogna mostrarsi al top. Oppure è meglio non farsi proprio vedere. Ma questa seconda opzione significherebbe sparire nel nulla.

Sappiamo bene che la visibilità sta alla base del successo delle aziende. Quindi, bisogna attrezzarsi. Su Internet è necessario farsi vedere, ma anche mostrarsi con la migliore qualità possibile.

Ancor più, questa esigenza si sente sul canale YouTube, dove un video di cattiva qualità disturba e coinvolge in negativo chi lo ha prodotto.

Da tempo evoluzionecommerce ha raccolto questa esigenza, producendo video, suoni e immagini di alta qualità per i lavori che svolgiamo. Lo facciamo presentando le aziende nostre clienti, ma anche operando sulle singole schede prodotto, nelle landing e nelle campagne di marketing.

La produzione di video di qualità premia l’azienda con un duplice effetto positivo:

  • differenzia l’azienda rispetto ad una concorrenza troppo sbrigativa;
  • coinvolge i social in una positiva reazione a catena.

Se sul primo punto non sono necessari approfondimenti, in quanto è palese, una riflessione va fatta invece sul punto numero due.

Difatti, i social come Facebook, ma ancor più come Instagram e TikTok, dove approdano milioni di persone ogni giorno, sono affamati di materiale video da inserire sulle proprie piattaforme.

Questo vuol dire che molto spesso replicano quanto trovano sulla rete, sia sotto forma di semplici informazioni, sia per canali tematici che vanno da un aspetto prevalentemente ludico ad un aspetto altamente professionale.

Sui social si trova di tutto, da come si impara il greco antico a come si svolge un intervento cardio chirurgico.

In questo ampio range di informazioni esiste la possibilità di inserire anche i video aziendali che, non a pagamento ma per semplice azione riflessa, vengono riproposti ad un pubblico selezionato.

I social stimolano la visione, ma anche coinvolgono con discussioni, testimonianze e tutto quanto può accrescere visibilità e prestigio.

Ecco che, quindi, YouTube diventa lui stesso un canale social per i social, decuplicando all’infinito la sua potenza attrattiva, anche e soprattutto per raggiungere nuovo pubblico e acquisire nuova clientela.

Perché scegliere YouTube per i video aziendali

Fin qui, la funzione di quello che ho scritto è stata quella di spiegare l’opportunità di essere presenti con la propria impresa su YouTube e quali siano i grandi benefici che se ne traggono.

Ora cerchiamo di addentrarci nei campi d’intervento utili alle singole aziende, indirizzandole verso la tipologia di contenuti video da realizzare. O meglio da fare realizzare a chi è in grado di affiancarle professionalmente in questo potente settore del marketing online.

Che i video aziendali siano utili per promuovere un brand o una serie di prodotti non lo si sta scoprendo soltanto adesso.

In America, prima, e in Italia fin dai tempi di Carosello (quindi dal 3 febbraio 1957) si è capito che la vecchia formula del marketing, affidato alla radio, ai giornali e ai manifesti, doveva evolversi con la creazione di messaggi animati. Meglio ancora se costruiti su uno storytelling.

In una logica evolutiva, anche Internet non poteva rimanere al palo. Tant’è che oggi non è più immaginabile fare marketing online senza promuoversi anche con opportuni video.

Molte aziende già lo fanno sui propri siti, ma questo rappresenta spesso un intoppo più che un vantaggio. Perché è un impegno che si aggiunge ai tanti grattacapi degli imprenditori ed anche perché servono professionalità specifiche per la loro realizzazione.

Difatti, la navigazione sul sito deve essere semplice, rapida e immediatamente comprensibile. Chi visita un sito non vuole perdere tempo nella presentazione di vaste panoramiche, di come lavorava il nonno o di quanti operai siano all’opera. Vuole andare subito al sodo di ciò che sta cercando.

Su YouTube si aspetta di vedere qualcosa di concreto, di realistico e di minuziosamente esplicativo. Lì è disposto a concentrarsi sulle immagini e a dedicarvi tutto il tempo che è necessario.

Dunque, vista l’alta frequenza dei visitatori su YouTube, le aziende hanno la convenienza di essere lì con i propri video. Ma perché abbiano successo è necessario che seguano le logiche comunicative del web.

Vediamo quali, qui di seguito.

Come fare e cosa pubblicare

Come detto, tutto ciò che Internet richiede per essere utile a chi naviga è che i contenuti di ciò che si pubblica siano realmente di valore.

Cosa s’intende per contenuti di valore? S’intende che quanto viene pubblicato soddisfi gli interessi di chi approda ad una pagina web e, nel caso di YouTube, ad un video.

Come si fa a stabilire se questo realmente avviene? Esistono strumenti di valutazione sulle reazioni del pubblico ad una visita. Eccone alcuni:

  • tempi di stazionamento;
  • rimbalzo su altre pagine;
  • ricerche di tipo diverso;
  • abbandoni;
  • clic.

E molto altro. Si tratta di elementi che ogni imprenditore, o chi per lui, deve tenere sott’occhio meticolosamente.

Infatti, anche YouTube è in grado di intercettare questo tipo di comportamenti, trasmettendoli poi a Google. Lo aiuterà così a comprendere se quel determinato video merita di essere riproposto ad altri naviganti per il medesimo tipo di ricerca.

Nel caso di video pubblicati da un’azienda, Google ne dà una valutazione positiva se riescono a conquistare clienti altamente profilati, con immagini, suoni e testi che soddisfino pienamente i perché di una loro specifica ricerca.

Questo è il punto focale che distingue contenuti video di scarso successo, da contenuti video di valore.

Produrre filmati che non aggiungano alcuna informazione a quanto il cliente finale è già in grado di conoscere da solo, sia nel B2B che nel B2C, significa avere privilegiato l’inutilità rispetto all’utilità.

Ma significa anche dequalificarsi, cioè minare il proprio prestigio davanti a strumenti così potenti come Google e YouTube, perdendo temporaneamente o definitivamente la loro fiducia.

Pertanto, se i video aziendali devono interpretare e soddisfare le esigenze della clientela, è necessario che siano prodotti sulla base di strategie di comunicazione fondate su una meticolosa analisi del cliente, delle sue esigenze, dei suoi stimoli ad una maggiore conoscenza (se non addirittura ad un acquisto).

Bisogna anche analizzare come tutto ciò possa essere presentato al meglio puntando sull’emotività, scegliendo immagini, cast, location, materiali per lo shooting, approfondimenti, linguaggi più congrui agli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Per entrare più nello specifico, diciamo che un’azienda può decidere di produrre diverse tipologie di video. Tra queste possiamo elencare:

  • i video informativi, con cui sia possibile migliorare l’apprezzamento del brand sulla base di contenuti relativi alla specifica attività svolta e alle persone che dirigono l’azienda. La possibilità di potere parlare al pubblico, piuttosto che presentare semplici foto e testi descrittivi, può coinvolgere maggiormente anche sotto il profilo del carisma di chi si esprime;
  • i video educazionali, con cui coinvolgere chi li guarda sugli effetti positivi di un contatto con l’azienda o grazie all’acquisto di un singolo prodotto;
  • i video tutorial, con cui spiegare al pubblico come utilizzare ciò che viene proposto, oppure come montare un certo tipo di oggetto, oppure come riparare un macchinario, e molto altro;
  • i video del backstage, con cui svelare i segreti di una certa lavorazione, di una ricerca scientifica, di una progettualità di gruppo o di una accurata selezione dei materiali;
  • i video testimonial, con cui si presentano recensioni reali da parte di altri clienti, disposti a rilasciare dichiarazioni sul loro stato di soddisfazione nei contatti con l’azienda o per l’acquisto di un determinato prodotto, una consulenza, un servizio;
  • i video-scheda, con cui si arricchisce una presentazione aziendale o di un prodotto, creando un forte elemento differenziante rispetto alla concorrenza, oltre che ad un forte impatto emotivo.

Ovviamente ci sono molte altre tipologie di video, che possono essere strategicamente utili ad un’azienda online. E tutti devono rispondere ad un comune denominatore: immagini e suoni di qualità.

Prego tutti di fare molta attenzione su alcuni dei punti appena accennati. Li evidenzio ancora una volta:

  1. il marketing mediante YouTube, se risponde ai requisiti qui elencati, è sicuramente una strategia di successo per qualsiasi genere di impresa. Sia che voglia vendere online con un proprio ecommerce, sia che voglia soltanto aumentare la propria visibilità o migliorare il prestigio del brand;
  2. non può esistere un marketing su YouTube che non risponda ad una preventiva analisi del cliente e del mercato di riferimento, ad un linguaggio comunicativo avanzato e ad un’alta qualità delle immagini.

Tutto ciò non può essere realizzato dall’azienda senza il supporto di chi ha già sperimentato, con successo e da tempo, le strategie di video-marketing.

Non sfruttare YouTube per la sua potenza penetrativa, sia dal punto emotivo che numerico, potrebbe essere uno sbaglio progettuale molto grave. Oggi viviamo nel mondo dell’immagine e non ha alcun senso che le aziende trascurino questo importante particolare.

Un mondo dell’immagine che bisogna “frequentare” in tutte le sue logiche, comprese quelle realizzative. Pena l’inefficienza del marketing e l’isolamento nei mercati.

Leggi gli altri editoriali di evoluzionecommerce
Leggi le nostre news quotidiane

Questo post è un’esclusiva di evoluzionecommerce, il team che affianca gli imprenditori di tutta Italia nelle vendite online e nella valorizzazione della propria presenza su Internet. Chiedi per maggiori informazioniO inserisci qui sotto una tua opinione su quanto hai appena letto.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

Scopri di più sul "Focus del mese"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *