Le statistiche spesso lasciano il tempo che trovano, ma non quelle di agenzie numero uno al mondo, come statista.com. Sono in arrivo in Italia tre milioni di nuovi clienti nel mondo del commercio online. Ti spiego perché e quali ecommerce faranno la parte del leone. Sia nel settore consumer, sia in quello business-to-business. Partiamo […]
Le statistiche spesso lasciano il tempo che trovano, ma non quelle di agenzie numero uno al mondo, come statista.com.
Sono in arrivo in Italia tre milioni di nuovi clienti nel mondo del commercio online. Ti spiego perché e quali ecommerce faranno la parte del leone. Sia nel settore consumer, sia in quello business-to-business.
Partiamo dai rilievi pubblicati nel mese di maggio da statista.com in un dossier riservato agli ecommerce in Italia.
Per inciso ti ricordo che statista.com lavora per aziende di livello internazionale come Google, Samsung, Adobe e tante altre.
Tornando ai numeri, che non mentono, nel 2018 circa 38 milioni di italiani hanno effettuato almeno un ordine online. Le categorie sono le più svariate, dall’abbigliamento al cibo, dai prodotti per animali ai servizi per le aziende.
La proiezione è che nel 2023 gli italiani che acquisteranno almeno una volta online saliranno ad oltre 41 milioni.
Il che vuol dire che in poco più di due anni chi ha un ecommerce potrà contare su una nuova platea di clienti di oltre tre milioni.
Questo non significa che si conteranno tre milioni di nuovi ordini, ma molti di più, perché grazie ai processi di fidelizzazione del cliente, quei tre milioni di persone procederanno ad almeno un 30% di riordini.
Se da un lato questi dati ci inorgogliscono, dall’altro ci preoccupano.
Sono dati che inorgogliscono perché vogliono significare che la fiducia dei consumatori sta via via aumentando verso quegli ecommerce che hanno saputo presentarsi seriamente sul mercato.
Tra questi gli ecommerce che sono stati creati e vengono costantemente seguiti da evoluzionecommerce.
Sono dati che ci preoccupano perché il timore è che le aziende non siano supportate adeguatamente da validi consulenti nello sviluppo delle vendite online, lasciando per strada una grande opportunità di crescita e di nuovi guadagni.
La causa è un approccio insufficiente che molte web agency italiane hanno verso un mercato così mutevole e in così forte espansione.
Difatti, le domande da porsi sono queste. Chi si spartirà gli ordini di quei tre milioni di nuovi clienti? Chi sarà capace di andarli ad intercettare sul web? Chi saprà conquistare per primi la loro fiducia?
Stiamo parlando di un grande mercato già esistente, che non tutti sono ancora riusciti ad affrontare nel modo dovuto, e di un mercato che ogni giorno registra nuovi record di vendita.
Purtroppo stiamo anche parlando di aziende che hanno già un ecommerce, che molto spesso non rende come dovrebbe, oppure di aziende che sono ancora titubanti sulle opportunità del mercato online.
In questo secondo caso, spesso, gli imprenditori aspettano ad affrontare nuovi investimenti, perché non hanno ancora trovato sulla loro strada un partner convincente, cioè di cui possano realmente fidarsi.
Dunque, tornando alle tre domande che ho appena posto, la risposta è una sola: le varie fette di questa grande torta se le spartiranno solo quelle aziende che saranno riuscite a conquistare una posizione di preminenza all’interno della loro nicchia di mercato.
Il problema è soprattutto delle piccole e medie aziende, di cui l’Italia è piena. Infatti, il mercato delle vendite online è così ricco che i grandi gruppi, quelli con le spalle molto forti, non esitano neppure un attimo a fiondarsi per incrementare i propri fatturati e i propri utili aziendali.
Hanno il brand che li sostiene.
Una azienda di dimensioni inferiori, al contrario, deve avere la capacità di differenziarsi, di fornire al cliente ciò che la grande industria non può offrire.
Come fare?
L’esperienza che raccolgo nel lavoro quotidiano di evoluzionecommerce è che non esiste una ricetta che vada bene per tutti. Esiste invece un metodo, l’unico possibile e concreto nei risultati, che analizza prodotti e mercato, fissa le strategie di attacco, monitora i risultati, adegua i costi ai ricavi.
È una strada che deve essere percorsa passo dopo passo, senza voli pindarici ma senza perdere tempo, per non lasciare che siano altri a godere delle gioie che questo mercato è già capace di offrire.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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