Molti imprenditori italiani sentono l’esigenza di aprire un e-commerce per riempire il vuoto di un mercato in forte evoluzione. Tuttavia, quello della vendita online è un campo che genera la paura di scelte avventate, sotto la spinta della necessità di correre al passo coi tempi e del desiderio di nuovi importanti fatturati. Ad alimentare le […]
Molti imprenditori italiani sentono l’esigenza di aprire un e-commerce per riempire il vuoto di un mercato in forte evoluzione.
Tuttavia, quello della vendita online è un campo che genera la paura di scelte avventate, sotto la spinta della necessità di correre al passo coi tempi e del desiderio di nuovi importanti fatturati.
Ad alimentare le paure concorre la miriade di offerte in cui si sbizzarriscono le web agency e imbonitori di ogni tipo. Per scioglierle, invece, è determinante il ragionamento: vantaggi e svantaggi, convenienza, obiettivi, costi e ricavi.
Quindi, ragioniamone insieme.
D’altronde è ciò che, fin dagli Anni ‘90, evoluzionecommerce propone (anche su questo blog) per evitare agli imprenditori pericolosi tonfi, sgradevoli sorprese e impoverimento del proprio prestigio.
Si tratta di un percorso indispensabile che, non sempre, si conclude con la realizzazione di un negozio online. A volte non risulta per nulla conveniente. In questo caso bisogna avere l’onestà, ma anche il coraggio, di dire: “lascia perdere”.
Pertanto oggi ragioniamo su come un e-commerce possa essere utile per varcare i confini italiani e non limitare così le vendite al solo Stivale. Ovviamente non tutti i prodotti o servizi sono adatti per essere venduti all’estero, perché non tutti i prodotti o servizi che possono essere facilmente venduti in Italia godono di una forte identità nazionale.
Prima di addentrarmi su quali basi è irrinunciabile erigere un e-commerce che venda anche all’estero, consentimi di portarti un esempio che ci apre la strada ad ulteriori riflessioni.
L’esempio si chiama Pinocchio. Proprio così!
Proprio l’altra mattina mi trovavo nel centro di Milano per visitare un Cliente. Camminando sotto i portici di Piazza del Duomo, come sempre affollata di turisti stranieri, mi è cascato l’occhio su tre edicole che, oltre ai giornali, vendono piccoli souvenir.
Ognuna di esse aveva in bella mostra burattini di varie dimensioni, raffiguranti il celebre personaggio scaturito dalla fantasia di Collodi.
Pinocchio è un personaggio favolistico italiano, conosciuto in tutto il mondo. Lo stesso Roberto Benigni ne ha realizzato un film di grande successo internazionale. Pinocchio è un simbolo italiano che viene esportato in tutto il mondo.
sarà proprio il consumatore
il tuo marketing per l’estero
Oltre a Pinocchio, quanti prodotti made in Italy toccano il cuore, la fantasia, la memoria e il gusto di popoli stranieri? Forse non basterebbero milioni di pagine di Google per racchiuderli tutti.
Ora ti domanderai perché ho fatto l’esempio di Pinocchio. Il motivo è semplice. Non tutti i nostri brand godono della fama che ha Pinocchio nel mondo. Tuttavia sono molti i turisti stranieri che vorrebbero mettere in valigia qualcosa di esclusivamente italiano e, nelle loro case straniere, ripetere l’esperienza dell’acquisto.
Se offriamo un’occasione per fare conoscere ciò che produciamo, evidenziando qualità e raffinatezza tipicamente italiana, il veicolo di marketing per percorrere la strada delle vendite all’estero non sarà più una costosa campagna pubblicitaria, ma soprattutto il consumatore stesso.
Il nostro compito di consulenti è quello di ragionarne con gli imprenditori per trovare modi e maniere affinché questo avvenga anche online.
Come sempre scrivo in questo blog, le strategie vanno studiate prima di decidere se e come mettere online il tuo e-commerce.
Purtroppo questo avviene poche volte, perché la maggior parte delle web agency propongono alle imprese di realizzare un e-commerce multilingua, convincendoli che questo sia sufficiente per vendere oltre confine.
Non è così che il Cliente finale, sia esso consumer o business, si precipita a procedere con un acquisto.
Le tecniche di marketing per raggiungere risultati di vera soddisfazione sono davvero numerose e ogni prodotto o servizio, che voglia essere proposto all’estero, deve essere supportato da scelte di comunicazione appropriate.
Ce ne sono anche di poco costose, che garantiscono ugualmente una crescita esponenziale delle vendite.
Il ragionamento di cui parlavo poco fa, ovviamente, non va fatto in primis sulla piattaforma da utilizzare, sulle lingue da scegliere, sui contenuti da scrivere. Tutto questo viene dopo. La prima cosa da domandarsi è se non sia limitativo, in base a ciò che si vende, fermarsi alle Alpi e al Mediterraneo.
Una volta deciso di varcare i confini, andremo ad analizzare quali sono i mercati più maturi che possiamo raggiungere (ad esempio Stati Uniti, Gran Bretagna, Europa del Nord, Germania), quelli in crescita (ad esempio Spagna, Francia, Brasile, Cina) o quelli emergenti (ad esempio Europa dell’Est).
Ognuno di questi mercati risponde a stimoli diversi e vanno affrontati quindi in modo diverso. In alcuni vi è una minore concorrenza, in altri una maggiore capacità di acquisto. Alcuni di questi popoli visitano più spesso l’Italia e, di conseguenza, sono più portati ad affezionarsi ai nostri prodotti. Altri considerano i nostri brand elementi di grande prestigio, di cui vorrebbero beneficiare.
Stabiliti quali sono i mercati da aggredire, sarà anche necessario definire le priorità per evitare una dispersione delle energie di marketing. Un passo alla volta è ciò che evoluzionecommerce consiglia.
Abbiamo davanti poco tempo per cominciare ad agire, ma tanto tempo per crescere. Non dobbiamo mai dimenticare questa formuletta magica per un successo consistente e duraturo.
Stabilite anche le priorità, infine, bisogna confrontarsi con le normative dei singoli Paesi e con le attese del consumatore rispetto al prezzo.
Per il resto non cambia nulla rispetto alle peculiarità operative di un e-commerce che vende soltanto nei confini italiani.
Come sempre scrivo, è necessaria una analisi del mercato, della concorrenza, dei costi e dei ricavi, dei propri potenziali clienti. Di conseguenza, si creerà un e-commerce che risponda a quanto emerge dall’analisi stessa. Posizionamento, SEO, testi, immagini, prodotti, sicurezza, sistemi di pagamento e credibilità. Non necessariamente nell’ordine.
Ho voluto qui parlarti del mercato estero, perché realmente internet per sua stessa definizione è senza confini.
Tuttavia non bisogna dimenticare che lo stesso mercato italiano offre potenzialità molto alte, quindi non va trascurato a favore di un mercato estero. L’e-commerce dà questa doppia opportunità sulla quale, come ribadito più volte, conviene ragionare.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
Scopri di più sul "Focus del mese"
Lascia un commento