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Tassazione regime forfettario per le vendite da e-commerce

Se vi è la possibilità di aprire una start-up di settore, si ottiene il beneficio di un consistente sconto sui contributi previdenziali e di una aliquota molto bassa

Il forte aumento delle vendite online, registrato negli ultimi due anni e anche nei primi due mesi del 2022, impone delle riflessioni sul regime di tassazione più conveniente.

Innanzi tutto va precisato che chiunque eserciti un’attività di vendita su Internet, che non sia del tutto occasionale (come ad esempio la vendita su Ebay di un oggetto privato), ha l’obbligo di fatturazione e, di conseguenza, deve essere titolare di una Partita IVA.

Tuttavia, anche le aziende con fatturati già consolidati nel commercio tradizionale, possono usufruire di facilitazioni per quanto riguarda la dichiarazione sui guadagni espressi con un proprio e-commerce.

Si tratta del regime forfettario che consente alle start-up di aprire una propria Partita IVA, con il beneficio di uno sconto del 35% sui contributi previdenziali e di una tassazione fissa al 5% per i primi 5 anni di attività.

Dal sesto anno in poi la tassazione sale al 15% fisso. Unico limite sostanziale è che il fatturato proveniente da e-commerce non superi i 65.000 euro annui. In ogni caso, pur superandoli, la tassazione agevolata sarà valida per tutto l’anno corrente (aggiornamento da Trend Online del 15 marzo 2022).

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

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