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Sviluppo e-commerce: oltre 125.000 nuove Partite IVA

La maggior parte è stata aperta da persone fisiche residenti in Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto. Nel 2021 superati i record dell’anno precedente

Che l’e-commerce sia uno dei fattori di maggior sviluppo della nostra economia, sinceramente, è inutile ripeterlo ogni volta.

Ragioniamo, dunque e sempre, su dati concreti che in questo caso provengono dal MEF (il Ministero per l’Economia e le Finanze).

Il comunicato stampa n. 31 del 10 febbraio scorso, emanato dal MEF, ci dice che nel 2021 in Italia sono state aperte 549.500 nuove Partite IVA da società e singoli imprenditori che hanno avviato una propria attività.

La parte del leone l’ha fatta l’e-commerce, a cui viene attribuito il 22,8% delle aperture globali, vale a dire 125.286 Partite IVA dedicate al commercio online.

Si tratta di un dato che supera anche quello del 2020, quando la pandemia e la conseguente chiusura degli esercizi commerciali, aveva favorito le vendite su Internet.

In realtà, il nuovo incremento del 2021 segna la volontà dei consumatori ad utilizzare il web per i propri acquisti, una tendenza che ora contagia anche il mondo del B2B, soprattutto in fase di riordino dei prodotti già in precedenza acquistati sui cataloghi tradizionali.

Come semplice curiosità aggiungiamo che la maggior parte delle nuove Partite IVA è stata assegnata a persone fisiche (67,2%) e che le regioni più attive si sono mostrate, nell’ordine, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e il Veneto.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

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