Secondo il Politecnico di Milano e la Nielsenq, da qui ai prossimi dieci anni è necessario affiancare un e-commerce al punto vendita fisico per garantire alle aziende la sopravvivenza
L’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano, che è l’università più avanzata nel settore del mercato online, unitamente all’agenzia di statistica Nielsenq ha pubblicato un proprio rapporto al recente convegno “Multicanalità 2021: il futuro oltre la ripresa”.
Nell’analisi dei dati presentati, emerge che l’88% della popolazione italiana over 14 (in totale sono 52,6 milioni) utilizza ormai internet come strumento collaterale allo svolgimento delle proprie attività quotidiane. Con particolare concentrazione nella fascia di età 14-55.
Si tratta di una popolazione avvezza ai social-media, ai pagamenti digitali e agli influencer. Tuttavia sono persone che non rinunciano, quando è possibile, al contatto relazionale con i propri fornitori, sia nel b2c che nel b2b.
Ne consegue che l’informazione online, e soprattutto gli e-commerce, diventano un supporto indispensabile anche per le vendite tradizionali. Addirittura, con l’avanzare dell’età, viene considerato un elemento sostanziale per la sopravvivenza di ogni attività.
Il meccanismo è semplice: si visita il punto vendita (o l’azienda) nel punto fisico, ma non si rinuncia alla possibilità di acquistare successivamente in qualsiasi situazione, ora o giorno direttamente dal web.
Oppure, viceversa, si consultano prodotti e servizi online, poi ci si rivolge personalmente al fornitore, azienda o negozio che sia, dopo averlo selezionato tra i tanti esercizi concorrenti.
L’omnicanalità diventa dunque un progetto indispensabile da sviluppare per ogni attività commerciale, sia nel retail, sia tra azienda e azienda. Seguendo principi di interconnessione tipici del mercato e della comunicazione online.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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