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Siti ecommerce truffaldini – L’elenco, le sanzioni e come vendere serenamente online

Qui un elenco di ecommerce denunciati e sanzionati dalle autorità competenti. Un allarme anche per imprenditori seri.

Tra poco leggerai un elenco di ecommerce che sono stati denunciati alle autorità competenti, che sono stati sanzionati con multe anche milionarie, che sono stati chiusi o che sono a rischio di chiusura.

Te lo comunico, perché si tratta di un allarme anche per imprenditori seri e perché fare pulizia nel settore degli ecommerce è un punto a favore di chi vuole restare o entrare in questo mercato in modo onesto e pulito.

Tuttavia, non sempre chi ha sbagliato è in malafede, ma un grave problema è che in pochi si affidano a un buon consulente che li segua passo dopo passo e li tenga al riparo da pericoli a volte imprevedibili.

Così si affidano al fai-da-te o alla web agency vicino a casa, senza comprendere che oggi fare ecommerce è diventato un lavoro super specializzato, che ha bisogno di competenze in continuo aggiornamento.

Non consulenti mordi e fuggi, ma gente consapevole che si mette al fianco degli imprenditori con studio e costanza. E non li abbandona per strada, lasciandoli in balia di una concorrenza agguerrita e di una magistratura giustamente molto attenta.

Oggi avere un ecommerce vuol dire di potere godere di enormi vantaggi, sia dal punto di vista del brand, che su quello più pratico ed economico. Proprio per questo è un settore che non va affrontato alla leggera ma su basi più che concrete.

Il rischio non è solo quello di vedere chiudere la propria attività o di dovere pagare multe salatissime, ma anche quello di finire ospiti delle patrie galere.

In un articolo pubblicato questa settimana da Corcom, il quotidiano online dell’Economia Digitale e dell’Innovazione, negli ultimi mesi l’Antitrust ha preso provvedimenti drastici verso piccoli e grandi imprenditori che si sono proposti con propri ecommerce, realizzati e condotti borderline, anzi oltre i confini della Legge.

Tra breve ti farò alcuni nomi, ma per me è importante porre l’attenzione sul fatto che gli ecommerce vanno costruiti secondo canoni di una normativa che è molto rigida, perché tendenzialmente a favore del consumatore.

I percorsi di vendita devono essere disegnati secondo Legge, lo stesso si deve dire per le dichiarazioni di vendita, quelle sui resi, sulle spese, sui costi di spedizione, sugli sconti e molto altro.

Tutto deve seguire normative precise che, purtroppo, cambiano in continuazione e, quindi, possono anche provocare disastri, quand’anche l’imprenditore sia in buona fede.

Qui ad evoluzionecommerce riceviamo ogni giorno richieste di imprenditori (o presunti tali) che vorrebbero costruire nuovi ecommerce secondo regole che non sono confacenti con la normativa vigente. Magari non lo fanno per presunte furbizie truffaldine, spesso chiedono soluzioni inattuabili perché non conoscono il Codice.

A questo punto entra in gioco il solito discorso delle web agency che, pur di staccare una fattura in più, accettano di fare tutto, scaricando le conseguenze sul proprio cliente.

Come spesso ho scritto sul blog di evoluzionecommerce un bravo consulente non è solo quello che sa mettere in piedi un bel ecommerce, ma colui che è in grado di farlo funzionare, aldilà di ogni mutazione del mercato e delle normative.

Noi abbiamo un cliente che vende dalle monete d’oro alle penne a sfera. Comprendi bene quante differenze normative dividono la vendita di queste tipologie di prodotti così differenti.

Ribadisco che vendere in modo serio e pulito non soltanto è una necessità, ma un plus che distingue un ecommerce da un’altro, fidelizzando anche la clientela più esigente.

E veniamo al fatto di cronaca. Come ti avevo promesso ti farò i nomi dei siti ecommerce in parte chiusi, in parte sospesi, in parte solo sanzionati, oppure a rischio. Al momento, le sanzioni comminate superano il milione di euro, di cui solo 515.000 euro sono state addebitate a tre società proprietarie di altrettanti ecommerce.

I siti sono:

Secondo l’Antitrust “l’intervento si inquadra in un filone più ampio volto ad assicurare il corretto ed equilibrato sviluppo dell’e-commerce, anche attraverso la repressione dei fenomeni più gravi quali la mancata consegna della merce ordinata e regolarmente pagata dai consumatori, l’ostacolo al rimborso e la divulgazione di informazioni fuorvianti in merito al reale stato degli ordini di acquisto”.

Capisci bene che già questo tipo di motivazione deve mettere in allarme e, quindi, richiede un controllo immediato su quanto si pubblica in ottemperanza alla Legge.

Un altro procedimento istruttorio con relativa diffida è stato avviato verso il sito www.adbinterior.it, al quale è stato imposto di sospendere immediatamente la vendita di alcuni loro prodotti di arredamento.

Altri accertamenti e sanzioni molto pesanti sono state comminate alle società proprietarie o gestori di questi siti:

Chi lavora seriamente in questo settore ha il dovere di segnalare ciò che lo rende attaccabile da parte dei consumatori, ma soprattutto ha il dovere di informare gli imprenditori che non basta un template e una web agency dietro casa per vendere online, guadagnare dal proprio ecommerce ed essere sereni per il proprio lavoro.

Per completezza di informazione, ti dico che per quanto ti ho comunicato l’Autorità competente si è avvalsa della collaborazione della Guardia di Finanza, nucleo speciale Antitrust.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

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