La catena di abbigliamento cinese vale oggi 100 miliardi di dollari, ma è una delle società che più di altre deve fare i conti con la propria reputazione
Shein è amatissima da quella frangia di generazione Z più povera, ma desiderosa di indossare capi di moda giovane.
La media dei capi di abbigliamento venduti online da Shein si aggira intorno ai 4 dollari e questa politica ha fatto in modo che la società, che ha sede in Cina, abbia raggiunto oggi un valore di 100 miliardi di dollari.
Tuttavia, Shein deve fare fronte a una miriade di accuse che provengono dal mondo occidentale. Eccone solo alcune, così come sono evidenziate sul quotidiano Giornalettismo:
Shein è presente in 220 Paesi al mondo e, secondo il Wall Street Journal, viene sostenuta finanziariamente da una società americana di private equity, la General Atlantic.
Se tutte o solo alcune di queste accuse venissero comprovate, dunque, ancora una volta il caso Shein dimostrerebbe che il prezzo basso è spesso sinonimo di illegalità e pessima condotta sociale.
Non è sul prezzo basso che si può combattere la battaglia del mercato, ma sulla sensibilità di chi acquista (giovani compresi), sulla sicurezza dei prodotti, sul prestigio di chi vende e sul rispetto di chi acquista.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
Scopri di più sul "Focus del mese"
Allora che le case di moda e i negozi non vendano più vestiti con prezzi da stipendio mensile. Cercavo un piagiama da uomo e il meno caro era 130 euro. Scusate è scorretto comprare se si sanno certe cose orrende sul venditore, ma la differenza di prezzo me la date voi?
Flora, potremmo anche farlo volentieri se il nostro mestiere fosse quello di vendere vestiti. Ma noi facciamo tutt’altro.