In altre “pillole” di evoluzionecommerce, presenti in questo blog, ho più volte motivato quando e perché conviene aprire un e-commerce. Anche questa volta puoi lasciare qui sotto un tuo commento o richiedere ulteriori chiarimenti. Difatti, in questo articolo voglio andare ancora più a fondo. Voglio fornire tutti gli elementi che possano dimostrare perché, in ogni […]
In altre “pillole” di evoluzionecommerce, presenti in questo blog, ho più volte motivato quando e perché conviene aprire un e-commerce.
Anche questa volta puoi lasciare qui sotto un tuo commento o richiedere ulteriori chiarimenti.
Difatti, in questo articolo voglio andare ancora più a fondo. Voglio fornire tutti gli elementi che possano dimostrare perché, in ogni attività commerciale, l’e-commerce è diventato uno strumento sempre più indispensabile.
Oggi, un e-commerce non è più soltanto una nuova opportunità di guadagno, ma è diventato un canale integrativo alle vendite tradizionali che, nel tempo, fornirà sempre maggiori numeri in termine di fatturato e di utili aziendali. Questo accade anche in Italia.
Ovviamente, ognuno è padrone di decidere per il presente e per il futuro della propria attività, tuttavia oggi restare fuori dal commercio online non è una buona scelta.
Come ho già scritto altre volte, se un imprenditore ha mai acquistato una sola volta online (o lo ha visto fare a qualche suo parente e conoscente) dovrebbe essere stimolato ad essere anche lui presente con i propri prodotti o servizi sullo schermo dello smartphone, tablet o computer di chi vuole acquistare.
Perché gli altri sì e lui no? Perché privarsi di questo strumento di guadagno? Se non c’è lui, c’è sicuramente qualche suo concorrente che se la gode, al quale ha lasciato libero il campo.
Qui vorrei dimostrare che nel settore degli e-commerce non è importante l’attività che un imprenditore svolge. Non solo le grandi major, ma anche le piccole e le medie imprese, gli artigiani o chi si inventa un mestiere dal nulla possono avere l’opportunità di produrre guadagni consistenti aprendo un loro e-commerce.
A supporto di questa tesi, vediamo di esaminare alcuni dati.
Innanzi tutto, cerchiamo di capire di quale mercato stiamo parlando. È un mercato ricco? È un mercato povero?
Ebbene, nella sola Europa il 2018 ha fatto registrare transazioni per circa 660 miliardi di euro. Una cifra ragguardevole ancor più se si riflette su questo dato: in ogni singolo settore merceologico le aziende produttrici o distributrici hanno venduto di più dei grandi colossi quali Amazon o Ebay, che sono risultati più forti soltanto nei loro risultati complessivi.
Peraltro, in un recente articolo di questo blog ho scritto di quanto sia sconsigliabile vendere su Amazon.
Un grosso slancio alle vendite è stato dato dall’apertura di e-commerce b2b, cioè negozi online dedicati alle aziende e non ai privati. In questi casi, difatti, lo scontrino medio è molto più alto ed è molto più facile la fidelizzazione del cliente, nonché l’affermazione della qualità sul prezzo.
In Italia, il mercato online b2b sta prendendo piede da poco tempo, in quanto fino ad ora ci si è molto concentrati nella vendita verso il consumer (b2c).
Nel 2018 il mercato online italiano vanta vendite per oltre 41 miliardi di euro. Solo questo dato dovrebbe già convincere su quanto possa essere remunerativo essere presenti. Aggiungo che almeno 28 milioni di italiani nel 2018 hanno acquistato almeno una volta online (dati forniti dal Politecnico di Milano).
Si tratta di numeri immensi destinati a salire anche nel 2019 e, nelle previsioni, fino al 2026.
Su altre “pillole” di evoluzionecommerce abbiamo esaminato vantaggi e svantaggi di un e-commerce. Qui voglio offrire ulteriori spunti di riflessione.
In questo periodo di crisi, come molti altri, forse anche tu sei riuscito a sopravvivere, se non a prosperare, grazie alle tue capacità imprenditoriali e alla bontà del tuo prodotto o servizio.
Tuttavia il limite è sempre stato quello territoriale e, a volte, per superarlo hai dovuto investire in agenti di commercio o rappresentanti che succhiano buona parte delle tue marginalità.
L’e-commerce ti apre un mercato immenso, che può andare oltre ogni confine, quindi anche fuori dal nostro Paese. In ogni caso allarga la cerchia territoriale delle tue vendite, per le quali non ti chiede alcuna percentuale.
È un mercato che diventa sempre più vasto, oltre ogni attesa.
Aprirsi online alla scoperta di nuovi mercati costa davvero poco e i rischi sono quasi inesistenti.
a favore degli e-commerce gioca l’”effetto gregge”
se uno acquista, acquistano anche tutti gli altri
Un altro elemento di spicco è quello che taluni chiamano “effetto gregge”. Fino a pochi anni fa, difatti, chi possedeva un telefonino si fermava agli angoli delle strade e faceva telefonate del tutto inutili, per mostrarsi importanti a quelli che passavano per strada.
Essere al telefono significava avere contatti e cose da fare, anche quando in realtà non stavano facendo niente di utile per se stessi e per gli altri.
Al contrario, oggi se sali su un mezzo pubblico, se vai al ristorante, se ti trovi in una sala d’aspetto, ti accorgi che la maggior parte delle persone sta con gli occhi puntati sullo smartphone. A guardare cosa, non si sa.
Io direi che il telefonino è diventato un compagno di vita. Lo hanno tutti, quindi ce l’ho anch’io e faccio esattamente come tutti gli altri. Effetto gregge.
Così ci si scambiano opinioni su notizie, prodotti e servizi. Uno acquista, tutti acquistano. Effetto gregge.
A chi giova tutto questo? Principalmente a chi è più rapido e convincente nel proporre ciò che vende. In ogni caso, se non vendi su internet, a quelle persone di te non importa proprio nulla. Non gli interessa neanche di sapere se esisti. Bella soddisfazione dopo tanti anni di onesto e duro lavoro!
Molti si domandano quanto costa aprire un e-commerce. L’ho già scritto da diverse parti di questo blog, ma qui voglio centrare l’attenzione su cosa si risparmia.
È ovvio che i costi di un e-commerce non sono minimamente paragonabili a quelli di un negozio fisico. Non ci sono impiegati, tasse sul territorio, luce, riscaldamento, affitti e molte altre gabelle che deprimono i guadagni.
Tuttavia, pur mantenendo qualsiasi attività di vendita fisica, il negozio virtuale aiuta ad abbattere i costi in termini di nuovo fatturato. Se i conti sono tenuti in ordine (e un buon consulente ti aiuterà a farlo, comprensivo nei costi di realizzazione), l’e-commerce produce nuova linfa di liquidità. Il mercato è pronto a dartela e tu devi solo andartela a prendere.
Un altro dato che gioca a vantaggio degli e-commerce sta nella gestione del cliente. Se ben strutturato il tuo e-commerce può rincorrere i clienti che sono entrati in negozio ma non hanno comprato.
Può anche rincorrere quelli che hanno già acquistato. Li gestisce a costo zero, grazie alle comunicazioni che periodicamente puoi inviare alle loro caselle di posta. Se stai leggendo questo articolo, anche a te probabilmente è arrivata una comunicazione in casella.
Se un cliente mette piede in un negozio fisico, entra, guarda la merce e poi esce senza comprare, tu non sai chi quel cliente sia e come potrai chiedergli di ritornare in negozio. Al contrario, con un e-commerce questo lo puoi fare. Eviterai così di perdere per la strada i tuoi potenziali clienti.
Infine, diamo uno sguardo alla pubblicità. Su internet ci sono strumenti che ti danno la possibilità di conoscere a fondo il tuo cliente, le sue abitudini, i suoi interessi correlati a ciò che vendi.
Intercettarli non è sempre facile, ma un buono studio della loro personalità ti permetterà di costruire messaggi affascinanti, tali da colpire la loro attenzione, da avvicinarli alla tua azienda, qualsiasi cosa tu abbia da proporre (anche in questo caso la figura del consulente è determinante).
Il successivo monitoraggio di come si comportano nei tuoi confronti, quindi sul tuo e-commerce, non potrà che migliorare la tua comunicazione, rendendola più efficace e vincente.
Un e-commerce, gestito sapientemente, può fare la differenza tra una impresa e l’altra.
Essere o non essere in questo mercato non è un dilemma amletico. Gli assenti non saranno mai coloro che alzeranno lo sguardo al cielo in un gioioso segno di vittoria.
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Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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