La facilità di vendere online attira anche il mercato nero del falso. E bene che i consumatori stiano attenti da chi comprano
L’Ufficio dell’Unione Europea per la tutela della proprietà intellettuale (Euipo) e l’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) hanno recentemente lanciato un allarme congiunto in relazione alle contraffazioni online.
Secondo il loro rapporto, almeno un cittadino europeo su 10 ha comprato sul web prodotti che imitano i grandi brand, spesso proponendosi con marchi quasi identici. Un modus operandi che non tutela il consumatore e che provoca gravi danni alle case produttrici originali. Il settore più penalizzato da questa attività sembra essere quello delle borse da donna.
Si tratta di un fenomeno dilagante, dovuto alla facilità con la quale chiunque può mettersi online con un proprio e-commerce e realizzare lucrose vendita, grazie ad un prezzo molto conveniente. Ci si pone dunque la domanda di come potere arginare il fiorente mercato del falso.
La risposta più immediata è quella che riguarda l’educazione del consumatore, che va reso consapevole dei propri rischi e del danno sociale in termini di minori fatturati e di conseguente riduzione dei posti di lavoro regolari. In seconda battuta è necessario puntare sulla fiducia da parte di chi acquista.
Si tratta di due soluzioni che sono prevalentemente affidate alla comunicazione, sia attraverso strumenti tipici dell’online, come il blog, sia attraverso opportune campagne di marketing. È necessario mettere in risalto le caratteristiche del prodotto e l’affidabilità del produttore. Spesso si tratta di campagne non finalizzate alla vendita, ma agli opportuni approfondimenti, anche mediante un rapporto più intenso con il cliente. In questi casi un troppo rapido invito all’acquisto potrebbe non portare agli effetti desiderati.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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