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L’Italia è chiusa in casa – Come sconfiggere il calo delle vendite

Il cambiamento ci proietta sempre più verso il mercato online. Costretti all’isolamento, gli italiani restano collegati al web. Così anche per il futuro computer, tablet e smartphone diventano la nostra borsa della spesa.

Lo so, questo non è il momento di fare proclami. Alcuni stanno sfruttando il momento attuale per promuovere servizi e operazioni truffaldine, giocando sull’emotività di chi si trova in forte difficoltà.

Lo fanno anche senza il minimo rispetto per chi soffre o ha perso i propri cari.

Per questo motivo, con questo articolo voglio solo presentarti la realtà nuda e cruda. Voglio sottoporti alcune considerazioni sul cambiamento al quale questa pandemia ci sta obbligando, relativamente all’utilizzo di internet.

Lo voglio fare perché questa riflessione possa esserti utile.

Voglio aiutarti, se possibile, a utilizzare al meglio la temporanea chiusura della tua attività per riflettere sul tuo presente e organizzare il tuo futuro. Immediatamente alla ripresa.

Ti parlerò di dati concreti. Spesso le idee migliori si sviluppano proprio quando la nostra mente si libera dalla quotidianità.

Dunque, esaminiamo cosa sta succedendo (vedi il titolo del Ilsole24ore) e come possiamo utilizzare al meglio questa nuova fase della nostra vita.

I dati generali, che ricaviamo dagli studi del Politecnico di Milano, ci dicono che dal momento in cui è partita l’emergenza sanitaria in tutta Europa il traffico su internet è aumentato del 700%, rispetto allo scorso mese di dicembre.

Non c’è da stupirsi, perché milioni di persone sono ormai costrette a stare in casa e molti di loro hanno scoperto il telelavoro. Cosa che qui in Italia non è mai stata di moda a causa di numerose restrizioni sindacali.

Su questo argomento tornerò a breve.

Prima però è necessaria una riflessione. Per quanto riguarda internet, l’isolamento forzato sta provocando un duplice effetto:

  • le persone che prima navigavano raramente o saltuariamente, oggi restano collegate per molte più ore,
  • molto spesso nelle case la presenza di un solo computer non è più sufficiente. Per questo nelle ultime settimane è aumentata del 28% la vendita di computer e tablet.

Ecco riassunto quanto ho appena detto, nel titolo del quotidiano online Camcom.

Ti porto il caso di un mio caro amico che fa l’avvocato. Sua figlia è rientrata di corsa dall’Inghilterra, dove lavorava in un bar per perfezionarsi nella lingua.

Ovviamente, è stata messa in quarantena e, in famiglia, le hanno dedicato una stanza nella quale vive isolata. Ha il suo computer con cui si connette per parlare con gli amici e per non doversi nutrire solo dei programmi della televisione.

In famiglia c’è anche un figlio, che frequenta le medie superiori. La sua scuola si è attrezzata per impartire le lezioni on line, quindi anche lui sta tutto il giorno davanti ad un altro computer.

Poi c’è il padre, l’avvocato, che si connette con gli altri soci del suo studio per portare avanti il lavoro, benché i tribunali siano chiusi. Un computer anche lui che condivide con la moglie, agente finanziario.

Tre computer in casa collegati dalle 10 alle 14 ore al giorno. Prima ce n’era uno solo, che serviva al figlio minore per giocare.

Ovviamente, quella del mio amico non è l’unica famiglia che si trova in questa situazione. Se ne parla ogni giorno sui giornali, alla radio e alla televisione.

Sono tante le persone che prima si collegavano ad internet saltuariamente e che oggi si sono abituate a utilizzare questo strumento più attivamente.

Internet è comodo, veloce e ti collega con il mondo. Soddisfa le tue fantasie, favorisce il numero di contatti con il prossimo, ti consente di acquistare qualsiasi cosa rapidamente, con poca fatica in ogni parte dello Stivale.

Con internet viaggi attraverso le webcam, visiti i musei, leggi i giornali. E poi c’è Wikipedia che è la più grande enciclopedia del mondo.

Molte persone, specie nel nostro Paese, stanno scoprendo le meraviglie del web in questi giorni. Ed è molto probabile che il suo utilizzo si trasformi in un’abitudine di vita anche da parte dei più refrattari.

Lo riporta anche il titolo della Agenzia Giornalistica Italia.

L’Italia, Paese notoriamente dormiente sul piano delle digitalizzazione, nonostante il periodo drammatico che sta vivendo sta facendo il suo salto di qualità. E indietro non si torna.

Questa è una riflessione che tutti gli imprenditori dovrebbero fare. In questo periodo si può recuperare il tempo perduto in termini di evoluzione digitale. Anche perchè, come detto, ne siamo costretti.

Molte aziende sono state obbligate allo smart working, cioè a dotare i loro dipendenti di software che consentano di lavorare da casa. È presumibile che alla riapertura degli uffici non gettino al vento gli investimenti fatti, ma utilizzino anche (ove è possibile) questa forma di attività.

Il telelavoro, tanto bistrattato in passato, si sta posizionando anche i Italia ai livelli di altri Paesi europei, dove da tempo viene utilizzato.

Lo testimonia anche il titolo del più popolare giornale scientifico, Focus.

Le ore davanti al computer aumentano e di conseguenza aumenta anche l’utilizzo di tutti quei servizi che internet mette a nostra disposizione. Il più rilevante è il commercio elettronico.

Il computer, il tablet o lo smartphone sono sempre di più la nostra borsa della spesa.

Per questo chi resta fuori dal mercato online, sia nel b2b che nel b2c, è destinato a perdere larghe fette di mercato in tempi molto brevi.

C’è anche l’esempio lampante di Amazon che, dopo avere attirato gli imprenditori italiani per accaparrarsi i loro prodotti, poi li ha abbandonati per privilegiare la crescente richiesta di generi di maggior consumo.

Descrive questa situazione anche il Corriere della Sera in un suo recente articolo.

Ebbene, quando tutto questo sarà finito, quando la gente avrà voglia di gratificarsi spendendo i propri soldi (già lo sta facendo per vincere la noia), resterà il cambiamento delle nostre abitudini.

Ci sarà un’Italia nuova, anzi c’è già, a portata di un clic. Bisogna adeguarsi in fretta.

Il pericolo è quello di fare sempre più fatica, per poi vedersi superati da competitor più rapidi, anche se di minore prestigio.

Ecco, il motivo per cui ho scritto questo post è quello di invitarti a questa riflessione. Tempo ne hai, sia per ragionarci sopra, sia per attrezzarti al cambiamento.

Vale la pena parlarne, approfondire quali strumenti puoi utilizzare affinché l’avanzare del nuovo mercato possa essere utile anche a te. Ed anche per come tu possa intercettarlo prima di tanti altri.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

Scopri di più sul "Focus del mese"

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