Nonostante il cambiamento radicale delle abitudini di acquisto, ancora molti e-commerce non appaiono del tutto rassicuranti
Il Corriere della Sera pubblica oggi un interessante articolo sulle aspettative di vendita del prossimo black-friday.
Nel testo, firmato da Alessio Lana, si evidenzia come nei primi anni di questo evento gli americani formassero lunghe code fuori dai negozi, per accaparrarsi il meglio degli sconti.
Oggi non si fanno più code, ma si intasano i server di questo o quel negozio online, tanto che molti e-commerce distribuiscono una sorta di numero di prenotazione degli accessi.
Tuttavia, l’articolo evidenzia che ancora nel 2020 un 9,8% degli italiani, di età tra i 14 e i 35 anni, non si sentiva sicuro di comprare online.
Questo dato sale al 61,1% nella fascia di età over 65.
I dati sono forniti dal Censis ma, tuttavia, si prevede che possano migliorare significativamente entro la fine del 2021, quando verrà stilata la nuova statistica.
I motivi di questi timori risiedono principalmente sull’incapacità di molti e-commerce nel fornire rassicurazioni circa le spedizioni e la qualità della merce.
Un ostacolo che è necessario rimuovere grazie ad una opportuna analisi dei contenuti pubblicati sul web, ma anche delle relative campagne di marketing.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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