In questa “pillola” di evoluzionecommerce troverai i dati di un investimento su un ecommerce che ha moltiplicato per oltre 22 volte il suo valore. Troverai anche l’esempio di un ecommerce che ha sestuplicato fatturato e guadagni, e un video sulle strategie per una lista-clienti che aumenti le vendite. Partiamo dal fondo. Come ogni bravo imprenditore […]
In questa “pillola” di evoluzionecommerce troverai i dati di un investimento su un ecommerce che ha moltiplicato per oltre 22 volte il suo valore. Troverai anche l’esempio di un ecommerce che ha sestuplicato fatturato e guadagni, e un video sulle strategie per una lista-clienti che aumenti le vendite.
Partiamo dal fondo.
Come ogni bravo imprenditore sa, i clienti sono l’oro di un’impresa. Non è un caso (voglio proprio essere banale) che il web è pieno di pubblicità ovunque, di campagne di marketing, di finestre che si aprono invitandoti a compiere un’azione e via discorrendo.
La grande bugia è che tutte queste funzioni producano effetti stratosferici sui fatturati e ancor più sugli utili aziendali, purché basti attivarle.
Purtroppo i cambi generazionali non sono così repentini che, troppo spesso, si adottano online strategie e procedure che sono ancora legate alla comunicazione e alle vendite di tipo tradizionale.
Per fare un esempio molto diffuso, sono ancora molti gli hotel che affidano le proprie liste-clienti ai vari sistemi di booking terzi, ma si dimenticano di rendersi autonomi nelle successiva gestione online del cliente. Un’operazione semplice e fattibile attraverso una propria piattaforma ecommerce.
Nel video che trovi qui di seguito viene chiarito quanto ho appena scritto con la descrizione di un’esperienza raccolta proprio la scorsa estate.
A conferma di quanto hai appena visto seguendo il video di evoluzionecommerce, ecco una sintesi del risultato ottenuto recentemente da un nostro cliente.
Ti spiego meglio questa tabella. Si tratta di un cliente che prima vendeva sui marketplace, ma che non riusciva ad ottimizzare i suoi guadagni nelle vendite, lamentandosi peraltro dei costi pubblicitari sempre crescenti.
Ha quindi deciso di proseguire con un negozio online proprio, in modo che potesse gestire appieno tutte le funzioni a suo vantaggio.
La tabella che vedi in alto è relativa ad una strategia che gli abbiamo impostato per il recupero dei carrelli abbandonati. Il risultato riguarda un periodo di sole 24 ore.
Sostanzialmente siamo andati a prendere quei suoi clienti che erano entrati nel suo ecommerce, avevano messo nel carrello alcuni prodotti, ma poi non hanno proceduto con l’acquisto.
L’operazione è costata 49,25 euro sul circuito pubblicitario di Facebook, ha prodotto 7 vendite per un totale di Euro 1.108,00. Significa che su 1 euro speso, ne ha prodotti 22,50.
Niente male per una sola giornata nella quale, peraltro, non è stato lui a lavorare ma il suo ecommerce.
Soprattutto considerando che, se non avessimo messo in atto quella opportuna strategia, quelle vendite si potevano considerare come già perse.
E veniamo all’ultimo caso di studio, che riguarda quanto riportato in questi mesi da numerosi quotidiani ed emittenti televisive.
Si tratta delle dichiarazioni rilasciate da Iginio Massari, che nel 2019 è stato eletto Miglior Pasticciere al Mondo. È un personaggio molto conosciuto nel mondo del food.
Secondo Massari, che sottolineo essere un’eccellenza tutta italiana, “le vendite online sono il futuro e chi le nega resta fuori da un mercato irrinunciabile”.
Stiamo parlando di “pasticceria”, quindi di prodotti freschi, delicati, tra i più difficili da vendere online.
Ebbene nell’ultimo anno, come lo stesso Massari dichiara, il suo ecommerce ha registrato un aumento di ordini pari al 600% nonostante all’inizio del suo percorso online il Maestro fosse del tutto contrario ad intraprendere vendite di questo tipo, sollecitate principalmente dalla figlia Debora.
D’altronde appare più che normale che un uomo, che ha impostato tutta la sua vita sul contatto continuo con il mondo reale, possa avere qualche reticenza verso un mondo che gli appariva del tutto nuovo e diverso.
Credo davvero che questo esempio possa essere un monito per tutte le PMI che ancora frenano sull’apertura di un proprio ecommerce, oppure quelle quelle realtà che l’ecommerce già ce l’hanno ma non riescono a farlo fruttare a dovere.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
Scopri di più sul "Focus del mese"
Lascia un commento