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Investire in borsa: e-commerce sì, Amazon no

Le azioni del colosso americano potrebbero subire una flessione per l’apertura di molti negozi online da parte di privati produttori, mentre il comparto sale a 7,3 trilioni di dollari

Il sito di FxEmpire, società specializzata nelle analisi del mercato finanziario, pubblica un interessante previsione rispetto agli investimenti da destinare alle azioni di società operanti nel settore e-commerce.

Secondo FxEmpire si tratta di investimenti consigliabili, già nel 2022, in quanto le previsioni del comparto delle vendite online sono quanto mai stimolanti.

Difatti, contro un volume d’affari globale pari a 4,2 trilioni di dollari nel 2020, saliti poi a 4,9 trilioni nel 2021, la proiezione verso il 2025 è quella di superare i 7,3 trilioni di dollari.

Una crescita che sarà determinata principalmente da tre fattori:

  • l’apertura di nuovi, innumerevoli e-commerce dei singoli produttori per vendite destinate direttamente al consumatore,
  • la crescita degli e-commerce B2B,
  • la conversione al commercio online da parte di Paesi in via di sviluppo

I titoli più appetibili, dunque, non sono più quelli di Amazon che, al contrario, potrebbe subire la forte concorrenza dei privati (ndr), ma i fondi di investimento presenti anche nella Borsa italiana, che mirano appunto alla crescita del mondo e-commerce in generale.

Persino sul piano speculativo, dunque, l’e-commerce mostra come la sua attuale crescita, proiettata anche verso il futuro, sia stata presa seriamente in considerazione dal complesso mondo della finanza.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

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