Siamo ad una svolta epocale in cui la facilità di inserirsi nel nuovo mercato offre nuove e concrete opportunità
In un interessante articolo pubblicato il 18 novembre scorso, a firma di Giovanna Mancini, il Sole24Ore rileva come nel 2021 il mondo e-commerce sia giunto ad una svolta epocale.
Difatti, se prima della pandemia il negozio virtuale veniva considerato un punto di arrivo per un’attività commerciale, b2b o b2c che fosse, oggi l’e-commerce è divenuto un punto di partenza per costruire nuove strategie di vendita.
Non è un caso, come riporta il quotidiano, che molte attività nate online (ad esempio Amazon, Zalando, Tannico e molte altre) stiano creando punti vendita tradizionali. Viceversa, molte aziende leader sul mercato tradizionale hanno avviato dei propri e-commerce per vendere anche online.
Il mondo delle vendite su internet e quello delle vendite tradizionali vanno sempre più a braccetto in una sorta di processo osmotico nei ricavi delle imprese.
Si tratta di un contesto quasi obbligatorio, dettato principalmente dai consumatori che nell’ultimo biennio paiono essersi liberati di tutti quei blocchi psicologici che, per quanto riguarda l’Italia, avevano condizionato in passato lo sviluppo del settore.
Stiamo recuperando il tempo perduto.
È un contesto in cui si sono inserite soprattutto realtà commerciali minori (spesso rimaste in piedi con tanta fatica), che hanno tratto vantaggio dall’ampiezza della richiesta, dai bassi costi e dalla velocità con cui è possibile aprirsi al nuovo mercato.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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