Le citazioni normalmente non mi affascinano. Questa considerazione di Juliet Burke (personaggio della serie televisiva Lost) invece, sì. Molto. Dice la Burke: “Non ha importanza chi eravamo, ma conta solo quello che siamo”. Proviamo a trasporre questo concetto nel mondo di internet. Nella realtà puoi essere una grande azienda o una piccolissima attività commerciale, ma […]
Le citazioni normalmente non mi affascinano. Questa considerazione di Juliet Burke (personaggio della serie televisiva Lost) invece, sì. Molto. Dice la Burke: “Non ha importanza chi eravamo, ma conta solo quello che siamo”.
Proviamo a trasporre questo concetto nel mondo di internet.
Nella realtà puoi essere una grande azienda o una piccolissima attività commerciale, ma sul web quello che conta è come ti giudicano gli altri sul loro smartphone.
Guarda caso, come ti vedono loro è come ti sai mostrare tu. Fantastico mondo, il web!
Quindi cosa succede quando un cliente visita il tuo sito o approda sul tuo ecommerce?
Molto semplicemente succede che se non gli va a genio il modo in cui ti sei presentato, lui non ti considera (chiunque tu sia) e migra verso qualche tuo concorrente.
Questo punto è molto interessante, perché ti costringe a ragionare su come fare per avvicinarti il più possibile all’indice di gradimento dei tuoi clienti. Tutti o il maggior numero possibile.
È un’operazione indispensabile e tra poco vedremo come fare. Tuttavia, prima di entrare nel vivo della questione, voglio farti riflettere su questo dato.
Se hai più volte letto i post di evoluzionecommerce, saprai certamente che seguiamo da vicino gli studi (in materia di web) dell’Università statale Politecnico di Milano. Una delle migliori al mondo, in fatto di ricerche scientifiche sulla comunicazione e il marketing.
Il dato che l’Università rileva e che voglio sottoporre alla tua attenzione (ti servirà certamente per migliorare la qualità e il risultato degli accessi alle tue pagine online) è che solo il 1,6% delle persone che visitano un sito o un ecommerce aziendale (quindi anche il tuo), procede poi con un ulteriore contatto verso l’azienda o con un acquisto.
C’è da farsi venire i brividi lungo la schiena, se ti chiedi che fine fa il rimanente 98,4% di quelli che hanno visto le tue pagine, i tuoi prodotti, il frutto del tuo lavoro.
Se ci pensi bene, vorresti guardarli negli occhi, chiedergli perché ti hanno girato le spalle e, forse, anche mandarli a quel paese.
Fatica inutile. Sono certo che già le hai tentate tutte per migliorare i risultati che ottieni dalla tua presenza sul web.
Probabilmente hai speso in campagne di marketing o hai pagato chi ti promette accessi in quantità. Oppure non hai fatto niente di tutto questo, perché scoraggiato e diffidente.
Anch’io, se fossi nei tuoi panni, avrei paura di sbagliare e di gettare soldi al vento.
Dunque, meglio esaminare il perché di quel misero 1,6% e come si può migliorare questa situazione.
Non disperare. Gli strumenti ci sono. Ed anche le risposte alle tue incertezze. C’è il modo di evitare di lasciare per strada così tanti clienti alla mercé della concorrenza.
È inutile prendersela con chi entra nel tuo negozio, ammesso che tu ne abbia uno, e poi esce senza acquistare. Non è lui che ha deluso te, ma tu che hai deluso lui.
Cerchiamo di capire il perché.
Adesso ti invito a immaginare internet come una grande piazza, la più grande che tu abbia mai visitato.
Moltiplica la sua estensione per 1.000 (prendo un numero a caso) e riempi il perimetro della piazza con tante piccole vetrine, ognuna delle quali rappresenta un sito web o un ecommerce.
Nel bel mezzo della piazza posiziona ora un’infinità di bancarelle ambulanti (rappresentano altre pagine online). Che confusione e quante possibilità di scelta si offrono in quella gigantesca piazza!
Chiunque tu sia, là in mezzo il tuo potenziale cliente deve trovare te, pur non conoscendoti, e fidarsi di ciò che tu gli proponi. Che sia un prodotto o un servizio.
Se invece già ti conosce, vuol dire che nel tempo hai investito un bel po’ di soldini per fare crescere il tuo brand. E sappiamo che la maggior parte dei piccoli – medi imprenditori non ha a disposizione grandi risorse finanziarie.
Dunque, che fare? Scegliere un’altra piazza? No, perché esiste solo quella. Internet è unico.
Eppure, in tutto questo marasma, l’impresa di attirare clienti non è affatto disperata.
Partiamo dal presupposto contrario a quello per cui normalmente si apre un sito o un ecommerce.
Il presupposto è che sul web non chiudi una vendita, ma apri un rapporto. È questa la strategia sulla quale ci si deve focalizzare.
Siti ed ecommerce oggi vengono costruiti al principale scopo di aprire un rapporto con il cliente, puntando poi ad una vendita amichevole. A quel punto, potrai vendere tutto ciò che vuoi e al prezzo che riterrai più congruo. Indipendentemente dai tuoi concorrenti.
Non è un caso che la nuova tendenza degli ecommerce sia quella di costruirli non solo per vendere online, ma anche per portare il cliente ad acquistare presso il punto fisico di vendita.
È una strategia che sta dando ottimi risultati anche in Italia.
Pensa ad un cliente che si aggira in quella piazza tra bancarelle, ambulanti che gli urlano nelle orecchie e vetrine scintillanti.
È come un bambino spaesato. Vuole spendere il suo denaro, ma non sa dove farlo. È talmente frastornato che spesso se ne torna a casa con i tuoi soldi ancora in tasca.
Ho detto “i tuoi soldi”, certo, perché è compito tuo farglieli spendere presso la tua azienda o attività.
Come già ti ho detto, non lo farai certo strattonandolo per la giacchetta, ma costruendo con lui un amichevole rapporto di professionalità e fiducia. Dolcemente.
In altre parti di questo blog ho scritto che i contenuti di un sito o di un ecommerce sono una condizione fondamentale per attirare clienti nuovi e per fidelizzare quelli già acquisiti.
Non serve dire che sei bravo nel tuo lavoro, che hai a cuore le esigenze dei tuoi clienti, che hai anni di esperienza sulle spalle. Sono cose che possono dire tutti e che, purtroppo, quasi tutti dicono.
Serve ben altro.
Innanzi tutto devi domandarti se ciò che tu proponi desta l’interesse di qualche cliente. Mi auguro davvero che sia così.
La seconda domanda che devi porti è che cosa vuoi che facciano i tuoi clienti e, di conseguenza, come spiegare online dove li stai portando e perché dovrebbero seguirti.
La comunicazione sul web ha bisogno di fatti concreti miscelati con una narrativa concisa ma affascinante. Sono necessarie parole che conquistino, che tengano il cliente attaccato a quel benedetto smartphone che ha sempre per le mani, che guarda e strapazza perfino quando è a tavola in compagnia di amici.
Non perdere di vista questa stravagante realtà, perché è quella in cui oggi si muove il popolo di internet. La maggior parte.
I contenuti del tuo sito possono essere grafici, filmati o scritti. In ogni caso devono toccare a fondo e immediatamente la sensibilità del tuo cliente.
Non pensare a te quando decidi di comunicare sul web, anche attraverso le tue pagine online. Pensa a cosa vorrebbe ricevere il tuo cliente e offriglielo su un piatto d’argento
Tu sei solo lo strumento, anzi l’aiutante con cui risolvono un loro problema. Proprio come io posso esserlo io per te.
Prova a riflettere su questi punti che ho toccato nel post che hai appena finito di leggere. Probabilmente ti accorgerai di quanti clienti avresti potuto evitare di perdere per la strada. Persone disposte a darti i loro soldi e che invece, forse, non sei riuscito a catturare.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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