Non più solo parole-chiave, ma una ricerca efficace che intercetti il carattere del cliente potenziale, entri in empatia con le sue emotività e le trasformi in stimoli all’acquisto
Da tempo scriviamo che costruire un e-commerce non serve a nulla, se prima non è stata elaborata una strategia sui contenuti da pubblicare e su come presentarsi online con una comunicazione adeguata per il proprio mercato di riferimento.
Per capire quanto sia importante questo concetto, basterebbe dare un’occhiata agli indicatori di tutti gli osservatori mondiali, compreso quello del Politecnico di Milano, che descrivono la generalità degli acquisti online come un atto più emotivo che razionale.
Dunque, anche i percorsi di vendita online vanno orientati sull’emotività del cliente, indipendentemente da ciò che si vuole vendere. Uno degli strumenti più potenti per aiutare il conseguimento di questo risultato è Google Trends. Vediamo come e perché.
differenziare la comunicazione
In questo articolo descriverò soltanto brevemente le funzionalità di Google Trends. Non mi soffermo molto su questo punto, in quanto penso che la maggior parte dei nostri lettori conosca già questo strumento e se ne giovi.
Andrò invece più a fondo su alcune sue modalità di utilizzo, del tutto trascurate dalle web agency che si improvvisano come esperte di e-commerce e delle relative campagne di marketing.
Questo articolo è dunque dedicato a tutti quegli imprenditori che vogliono fare un salto di qualità nella comunicazione e nell’ottenimento di nuovi, più importanti risultati di vendita su Internet.
Ecco una brevissima panoramica su Google Trends. Si tratta di uno strumento del tutto gratuito, messo a disposizione da Google, che permette di verificare quali sono le parole chiave e le frasi a coda lunga più ricercate sul web.
Sotto questo profilo, lo strumento è piuttosto completo, in quanto fornisce una serie di dati molto ampia che spazia dai volumi di ricerca, ai valori di crescita, alla temporalità delle ricerche e alle zone geografiche di maggiore interesse.
Ovviamente, ogni interrogazione su Google Trends può essere personalizzata a seconda degli interessi specifici di questa o quell’impresa, di questo o quel prodotto.
Tuttavia, quello appena descritto è il modo più limitato di utilizzare Google Trends. È come lo si faceva nei due decenni passati, quando comunicare su Internet era molto meno sofisticato di quanto non lo sia adesso.
Oggi, invece, ogni azienda che vuole vendere online deve fare i conti con l’ampia scelta che il cliente potenziale ha per decidere dove, da chi e quando comprare.
Va da sé che tanto più il marketing è focalizzato sul cliente e non sul prodotto, tanto più il venditore avrà saputo differenziare la propria comunicazione rispetto alla concorrenza.
Al contrario, ciò che troneggia nella maggior parte degli e-commerce e delle schede-prodotto sono affermazioni e dati per nulla differenzianti e poco coinvolgenti per il cliente finale.
Tutti possono affermare che il prodotto in vendita sul proprio e-commerce è il migliore, il più performante, di qualità più elevata, realizzato con la massima attenzione e grazie all’esperienza tramandata da generazioni e generazioni.
Sono frasi di circostanza che per il cliente non assumono più alcun significato, proprio perché tutti lo possono dire e lo dicono.
Al contrario, la comunicazione deve essere affascinante. Deve potere conquistare l’attenzione del cliente e fargli scattare quella molla emotiva che lo porta a riempire il carrello, prima, e a passare alla cassa (poi).
Ecco che il marketing non può più essere impostato unicamente sulla fredda individuazione delle parole-chiave con cui posizionarsi su Google, ma deve essere affiancato da strategie che stabiliscano un contatto caratteriale tra il prodotto e il suo acquirente.
Un’operazione per nulla facile ma necessaria, che trova in Google Trends un alleato insospettabile ma efficace.
il nuovo marketing caratteriale
Oggi le aziende che vogliono vendere online, sia nel B2B che nel B2C, devono fare un doppio lavoro perché il mercato fisico, che loro conoscono a fondo, è molto diverso da quello online che, invece, conoscono poco.
Anche se la tipologia dei clienti tradizionali è la stessa, le logiche con cui quegli stessi clienti si approcciano su Internet sono molto differenti. Chi comprende per primo questa caratteristica del web, prende un considerevole vantaggio sulla concorrenza.
Dunque, è necessario avere di fronte a sé una fotografia precisa del mondo online, che una volta si chiamava virtuale ma che oggi è estremamente concreto.
Più volte abbiamo parlato della necessità di fare un’analisi mirata per vendere mediante un e-commerce, ma è indubbio che una diagnosi del prodotto, delle buyer persona, dei volumi e della concorrenza debba essere inquadrata in una immagine più generale dell’ambiente in cui ci si trova. Internet appunto.
In questa situazione, è necessario ricordare che si tratta di un contesto giovane, perché ha pochi decenni di vita e, per questo, è in continua evoluzione. Internet modifica il suo carattere di anno in anno e, con lui, il consumatore che lo utilizza.
Dunque, ai fini di comunicare con il proprio pubblico di riferimento, per un’azienda diventa fondamentale conoscere i trend caratteriali della propria clientela, riscontrati su Internet. Un trend che emerge dalla tipologia dei dati di ricerca più frequenti ed anche più recenti.
La conoscenza di questi valori diventa necessaria, affinché il nuovo marketing si trasformi in comunicazione caratteriale, tale da entrare in empatia con le persone verso cui viene veicolato.
Sotto questo profilo, Google Trends offre indicazioni di grande valore che, poco fa, ho definito insospettabili. Difatti, non sono molti gli operatori del marketing che vanno così a fondo nello studio dei dati sui trend di ricerca.
E, allora, entriamo di più nello specifico di ciò che riusciamo a ricavare nell’esplorazione di quanto Google Trends ha registrato lo scorso anno, il 2021, in relazione agli stimoli emotivi di chi acquista online.
Contemporaneamente vedremo come applicarlo sul lato pratico per potenziare gli effetti dalla comunicazione.
l’animo della gente
I dati che sto per elencare, come detto, riguardano il 2021 e sono relativi alle ricerche effettuate su Google prima che il mondo si trovasse di fronte alle atrocità della guerra, documentate quotidianamente da giornali e televisioni.
Sono dati che vengono ricavati dalla elaborazione delle informazioni che si trovano su Google Trends, proiettate sull’emotività di chi popola Internet.
È interessante conoscere cosa le persone pensano di se stesse e della propria condizione, affinché il marketing possa muovere con precisione le leve dalla loro emotività.
Ecco un elenco delle principali pulsioni intercettate da Google Trend (riga in tondo) e di come possano essere utilizzate per trasformarle in stimoli all’acquisto (riga in corsivo).
da elaborazione a potenza mediatica
Ovviamente si potrebbero fare molti altri esempi, perché è utile tenere sempre in conto che la maggior parte degli acquisti online avviene a seguito di un impulso emotivo. Vale ripeterlo ancora una volta.
È un’emozione che molto spesso segue e si somma ad una esigenza da soddisfare, ad un condizione da modificare, ad un sogno/desiderio da realizzare.
Toccando le corde emotive del cliente, si ha più facilmente accesso anche al suo portafoglio.
Per ogni emozione elencata esistono più prodotti o servizi che si possono associare ad essa. Basta sostituire i puntini di sospensione con ciò che si vuole vendere.
Google Trends, dunque, assume il valore di uno strumento mediatico di grande potenza per l’elaborazione di strategie comunicative avanzate, nel settore delle vendite online.
Il marketing non è più soltanto una scienza che si studia nelle università, ma è anche diventato un’applicazione quotidiana in continuo sviluppo, capace di elaborare strategie di vendita molto raffinate ed efficaci.
Strategie che risultano indispensabili per comunicare e differenziarsi in un ambiente in continua crescita, affollato e complesso come quello di Internet.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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Molto interessante, Grazie!
Grazie a voi e buon lavoro.