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Google ADS: meno costi e più risultati con l’intelligenza artificiale

L’evoluzione di Smart Bidding nelle campagne pubblicitarie impone alle imprese la conoscenza delle nuove strategie per spendere meno, ottenere migliori risultati e ottimizzare i ritorni sull’investimento

Nell’editoriale della scorsa settimana abbiamo esaminato i vantaggi che Google ADS offre alle imprese che hanno necessità di pubblicizzarsi. Li abbiamo confrontati rispetto ad altri media come radio, televisione, giornali e molto più. Dopo averne dimostrata la convenienza, oggi ci addentriamo su come l’intelligenza artificiale possa intervenire su Google ADS per minimizzare i costi e massimizzare i risultati. Per raggiungere questo obiettivo di grande valore per le imprese, Google mette a disposizione un proprio sistema avanzato e strategico che si chiama Smart Bidding. È un sistema in continuo aggiornamento ed evoluzione che pochi conoscono, nonostante sia molto potente ed efficace. Nelle righe seguenti, vediamo di aiutarvi a scoprire insieme come funziona e quanto sia utile.

Cosa sono le “offerte intelligenti” di Google ADS

Prima di continuare, voglio fare una premessa. Dal punto di vista delle sue logiche, lo Smart Bidding è piuttosto complesso perché si tratta di tecnologie molto avanzate. Per questo motivo, nonostante il mio impegno sarà quello di parlarne in modo discorsivo, senza entrare in troppi particolari tecnici, alcuni passaggi potrebbero risultare di difficile comprensione. In ogni caso mettiamo la redazione a disposizione per ogni ulteriore approfondimento.

E adesso, entriamo più a fondo nello Smart Bidding. Per cominciare, serve una sua definizione.

La traduzione letterale di Smart Bidding, in italiano, è “offerta intelligente”. Tuttavia, questa traduzione non è del tutto precisa, in quanto Smart Bidding è una funzionalità molto complessa che implica l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ottimizzare le offerte, cioè il prezzo massimo che un imprenditore è disposto a pagare per ogni clic sui suoi annunci online.

Una interpretazione più accurata di Smart Bidding, in italiano, potrebbe essere “offerta automatizzata”. Questa traduzione sottolinea il fatto che Smart Bidding automatizza il processo di impostazione delle offerte. Il che significa non impostarle manualmente, ma lasciando all’intelligenza artificiale di Google un ampio margine di operatività.

Un’altra possibile interpretazione di Smart Bidding, in italiano, potrebbe essere “offerta ottimizzata”. Questa traduzione sottolinea il fatto che Smart Bidding utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare le offerte in modo da raggiungere i migliori obiettivi di conversione.

Fin qui, capisco che tutto possa sembrare un po’ lacunoso per chi non è addentro nell’universo pubblicitario di Google. Tuttavia, la difficile comprensione deve suonare come un campanello d’allarme per chi si avventura in campagne pubblicitarie, che non tengano conto di come oggi si sia evoluto il modo di ragionare di Google e anche dei social.

Purtroppo, spesso le aziende sono inconsapevoli di tali evoluzioni e per questo affidano le loro campagne di marketing a web agency, pur volenterose ma poco aggiornate. Da qui, gran parte degli insuccessi ottenuti.

Diciamo che, in termini più semplici, le offerte sono il prezzo che un imprenditore paga per far vedere il suo annuncio su Internet. Smart Bidding è una funzionalità che automatizza il processo di impostazione delle offerte, utilizzando l’intelligenza artificiale per raggiungere più velocemente ed efficacemente i migliori risultati.

Lo fa, grazie ad una raccolta e selezione dei dati che possono risultare utili nel raggiungimento degli obiettivi che si propone una campagna di marketing su Google ADS. Tra poco definiremo quali possono essere.

Di fatto, ne riduce i costi, ne elimina i contatti più dispersivi, ne aumenta le conversioni in modo automatizzato e assolutamente preciso.

Sostanzialmente, come vedremo tra breve, l’inserzionista limiterà il suo intervento sulle campagne soltanto ad alcune funzioni, risparmiando anche tempo ed energie, lasciando a Google il compito di ottimizzare i risultati.

La redazione del nostro Magazine è disponibile a fornire ulteriori approfondimenti su questi punti che qui, per motivi di brevità, siamo costretti a limitare.

Per il momento è già importante sapere che Smart Bidding esiste e che è utile conoscerlo più a fondo.

Quali differenze tra Smart Bidding e le campagne manuali

Per valutare appieno la potenza del sistema di Smart Bidding, vale la pena chiarire quali siano le differenze fondamentali tra le campagne impostate tradizionalmente su Google ADS e quelle affidate all’intelligenza artificiale.

Google Ads fa già alcune cose che Smart Bidding può elaborare, ma ci sono alcune differenze importanti.

Google Ads utilizza un sistema di offerte basato sulle aste per determinare quando gli annunci vengono visualizzati e a quale prezzo. Questo sistema tiene conto di una serie di fattori, tra cui l’offerta, la qualità dell’annuncio e la concorrenza.

Smart Bidding utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare le offerte in modo che si possano raggiungere i migliori obiettivi di conversione.

Smart Bidding, difatti, privilegia una serie di fattori aggiuntivi:

  • il budget: Smart Bidding aiuta a ottenere il massimo dal budget messo a disposizione, mostrando gli annunci agli utenti che sono più vicini ad una conversione;
  • le conversioni: Smart Bidding elabora e gestisce a favore dell’inserzionista i dati delle conversioni per migliorare le offerte nel presente e nel futuro;
  • gli obiettivi di conversione: Smart Bidding aiuta a raggiungere gli obiettivi di conversione, tra cui aumentare le vendite o generare contatti.

Concettualmente, Google Ads e Smart Bidding sono simili in quanto entrambi utilizzano un sistema di offerte basato sulle aste, per determinare quando gli annunci vengono visualizzati e a quale prezzo. Tuttavia, ci sono alcune differenze importanti tra i due sistemi:

  • in Google Ads, è l’azienda a impostare le offerte manualmente. Bisogna considerare una serie di fattori, tra cui la concorrenza, la qualità dell’annuncio e il budget, per determinare quali offerte sono più probabili a generare conversioni;
  • in Smart Bidding, invece, il sistema d’asta è controllato dall’intelligenza artificiale di Google Ads, che utilizza i dati storici delle campagne, nonché i dati delle conversioni, per generare le offerte che sono più convenienti e più efficaci. Sia in termini di costi, che in termini di risultati.

Possiamo ulteriormente chiarire le diverse funzionalità in questo modo:

  • impostazione delle offerte: con Google ADS è manuale, con l’intervento di Smart Bidding è automatica;
  • elementi da considerare: con Google ADS entrano in gioco, l’analisi della concorrenza, la qualità dell’annuncio e il budget, mentre con Smart Bidding si aggiungono i dati storici delle campagne e delle conversioni;
  • monitoraggio: con Google ADS è a carico dell’imprenditore, mentre con Smart Bidding viene lasciato alle valutazioni dell’intelligenza artificiale.

In altre parole, in Google Ads è l’imprenditore a decidere quali offerte impostare, mentre in Smart Bidding è l’intelligenza artificiale di Google Ads a svolgere questo lavoro in modo più accurato, per ottenere il miglior risultato possibile.

Come agire per “nutrire” Smart Bidding

Ogni intelligenza artificiale ragiona sulla base di interrogazioni che le vengono poste, di dati che ne possono orientare le risposte e di molti altri parametri utili a renderla ancora più precisa ed efficiente. In gergo, lo chiamiamo “nutrimento”.

Nel caso dell’utilizzo del sistema di Smart Bidding per l’impostazione e la gestione delle campagne su Google ADS, c’è una serie di passaggi “nutritivi” che chi costruisce le campagne deve necessariamente percorrere.

Si tratta di azioni piuttosto complesse e, per questo motivo, è impensabile che un’impresa possa giovarsi di Smart Bidding senza il supporto di chi è in grado di metterci le mani, di chi lo ha studiato a fondo e sperimentato giorno dopo giorno.

Mettiamoci, dunque, nei panni di un imprenditore e poniamoci idealmente al suo fianco per impostare le operatività necessarie, passo dopo passo:

  • Passo 1: Definire gli obiettivi della campagna.
    Per esempio, il mio obiettivo è quello di aumentare le vendite del mio negozio di abbigliamento online. La volontà è quella di raggiungere un +20% entro la fine dell’anno;
  • Passo 2: Impostare il monitoraggio delle conversioni.
    Il monitoraggio delle conversioni è fondamentale per utilizzare Smart Bidding in modo efficace. Le conversioni sono le azioni che desideri che gli utenti esprimano dopo aver fatto clic sui tuoi annunci. Nel mio caso, la conversione è un acquisto effettuato sul mio ecommerce, ma potrebbe anche essere la valorizzazione di un brand o l’acquisizione di un cliente tramite un contatto utile. Per monitorare le conversioni utilizzerò il tag di conversione di Google Ads, cioè un codice che viene aggiunto al mio sito web per il tracciamento;
  • Passo 3: Selezionare le parole chiave.
    Le parole chiave sono le parole o le frasi che gli utenti utilizzano per cercare informazioni su Google. È importante selezionare le parole chiave giuste per ogni tipo di campagna, in modo che siano rilevanti per la clientela e si possa contare su un volume di ricerca sufficiente. A questo scopo, utilizzerò lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google Ads per identificare quelle più consone per la mia campagna;
  • Passo 4: Creare annunci efficaci.
    Gli annunci sono ciò che gli utenti vedranno quando faranno clic per le parole chiave prescelte. È importante creare annunci che siano pertinenti, coinvolgenti e adatti al pubblico di destinazione. Posso scrivere annunci che descrivono i prodotti in modo chiaro e conciso, includendo anche un invito all’azione, come “Acquista ora” o “Scopri di più”. Per obiettivi di tipo diverso posso, invece, scrivere annunci di potenziamento del brand o efficacemente formativi;
  • Passo 5: Impostare il budget.
    Il budget è la quantità di denaro che sono disposto a spendere per la mia campagna. È importante impostare un budget realistico che mi permetta di raggiungere i miei obiettivi. Normalmente si fissa un budget giornaliero, oltre il quale Google non è autorizzato a spendere. Un budget troppo basso non sarà mai sufficiente per affrontare il mercato, mentre un budget troppo alto potrebbe rivelarsi inopportuno in un rapporto costi-ricavi, soprattutto nel caso di un ecommerce.
  • Passo 6: Monitorare i risultati.
    È importante monitorare i risultati delle campagne e apportare modifiche in base alle necessità. Google Ads offre una serie di strumenti di misurazione che possono aiutarmi a tenere traccia dei risultati delle campagne e a modificarne i parametri, qualora i risultati non siano soddisfacenti;
  • Passo 7: Scegliere la strategia di Smart Bidding.
    La strategia di Smart Bidding determina come Google Ads imposta le offerte per la campagna. Nel mio caso, voglio aumentare le vendite del mio negozio, quindi scelgo la strategia denominata “Maximize Conversion“. Esistono altre strategie, fra cui Maximize Value, Target CPA e Target ROAS. La scelta dell’una o dell’altra deriva dal tipo di obiettivo che mi impongo di raggiungere.
  • Passo 8: Attivare Smart Bidding.
    Una volta selezionata la strategia più opportuna, devo attivarla. Per farlo, Google ADS mi dà la possibilità di agire mediante proprie funzioni specifiche.
  • Passo 9: Attendere che Google Ads impari.
    Google Ads impiegherà del tempo per imparare quali offerte sono più propense a generare conversioni. Durante questo periodo, monitorerò i risultati della campagna e apporterò modifiche in base alle necessità.

A questo punto ho messo l’intelligenza artificiale nelle condizioni di arrivare ben oltre quello che umanamente un imprenditore non può fare. Per questo motivo i risultati che ne trarrò andranno ben oltre tutto ciò che avrei potuto ottenere senza l’utilizzo di Smart Bidding.

Stiamo parlando di qualcosa che va oltre le comuni possibilità di comprensione e di azione in un ambito aziendale.

Perché Smart Bidding ti fa risparmiare

Prima di addentrarmi concretamente su come il sistema dell’intelligenza artificiale di Google ADS possa aiutare le imprese a spendere meno denaro, a pari risultati sulle proprie campagne pubblicitarie online, va fatta una precisazione.

Smart Bidding lavora su una base-dati. Raccoglie tutto quanto le è possibile elaborare e poi agisce in prospettiva degli obiettivi che ogni campagna vuole raggiungere.

Nel caso precedente, l’obiettivo era quello di aumentare del 20% le vendite in un anno, ma poteva anche essere quello di acquisire nuova clientela, soprattutto per le attività B2B, oppure quello di una maggiore visibilità di un brand.

In ciascuno di questi casi, Google ADS ha già a sua disposizione miliardi di dati ricavati nel corso della sua storia, ma nello specifico entra anche in quelli che assume nel corso delle campagne stesse, monitorando attività e risultati in corso d’opera.

Detto questo, vediamo come Smart Bidding sia strategicamente favorevole ad un’impresa sul piano strettamente economico.

Per essere più chiari su questo punto, prendiamo due diversi esempi di obiettivi, che l’impresa intende raggiungere affidando le sue campagne a Smart Bidding.

  • Obiettivo di CPA (Costo per Acquisizione).
    L’inserzionista è disposto ad acquisire nuovi clienti a un costo massimo di € 20 cadauno. Il budget mensile totale per la campagna è di € 1.000. L’inserzionista può impostare un limite inferiore o superiore per il CPA, ad esempio, con un importo minimo di € 15 e un massimo di € 25. Questo permette al sistema di regolare le offerte entro questi limiti, secondo convenienza. I 1.000 euro saranno così impiegati sfruttando al meglio le potenzialità della campagna.
  • Obiettivo di ROAS (Rendimento sugli Investimenti Pubblicitari).
    L’inserzionista desidera un ROAS minimo del 300%, il che significa che vuole incassare 3 euro per ogni euro investito in pubblicità. L’inserzionista può impostare un limite inferiore o superiore per il ROAS, ad esempio, con un minimo di 250% e un massimo di 350%. Questo consente al sistema di regolare le offerte per massimizzare il ROAS entro questi limiti.

Le strategie di offerta di Smart Bidding si adatteranno e si modificheranno in tempo reale per cercare di raggiungere tali obiettivi, il più velocemente possibile, con la minima spesa possibile e con il miglior risultato possibile.

Ed ancor più semplicemente possiamo dire che:

  • se il tuo obiettivo è aumentare le vendite, Smart Bidding può aiutarti a mostrare i tuoi annunci agli utenti che sono più propensi ad acquistare i tuoi prodotti o servizi;
  • se il tuo obiettivo è generare contatti, Smart Bidding può aiutarti a mostrare i tuoi annunci agli utenti che sono più favorevoli a fornire i loro dati di contatto;
  • se il tuo obiettivo è aumentare la consapevolezza del marchio, Smart Bidding può aiutarti a mostrare i tuoi annunci a un pubblico più ampio, pur profilato che sia.

Conclusioni

Google ha introdotto Smart Bidding nel suo sistema di marketing per rispondere alla crescente complessità del panorama pubblicitario online e per coprire l’esigenza di fornire strumenti avanzati agli inserzionisti. Lo scopo è quello di massimizzare l’efficacia delle campagne su Google Ads.

Si tratta di strategie che permettono agli inserzionisti di ottimizzare il valore delle loro campagne pubblicitarie, migliorando l’efficienza e il rendimento complessivo.

Google continua a sviluppare e migliorare costantemente le strategie di offerta di Smart Bidding ed è necessario che ogni azienda cominci a prenderne conoscenza per applicarle alle proprie azioni di marketing online.

Smart Bidding può fare davvero la differenza tra campagne pubblicitarie, che costano molto e non ottengono validi risultati, e campagne che al contrario ottimizzano i budget pubblicitari, migliorando il ritorno dall’investimento e velocizzando il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Per le aziende si tratta anche di una differenza sostanziale nei confronti dei propri concorrenti, battuti sul tempo e sulla qualità dei contatti prodotti.

È bene, dunque, approfondire al più presto l’utilizzo di Smart Bidding. Anche l’era del web marketing è cambiata. Non si può rimanerne estranei.


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