Le aziende, che vogliono davvero vendere online, rifuggono da quei portali di categoria, dove appaiono al pubblico indistintamente insieme a tanti altri concorrenti
Fin dagli Anni 90, anche in Italia, nascevano i portali di categoria. In un solo sito venivano inseriti tutti quei produttori di una stessa tipologia merceologica.
Ancora oggi a qualcuno viene l’idea, anche se un po’ tardiva, di creare portali nei quali coinvolgere gli attori di una stessa linea di produzione.
È accaduto nuovamente pochi giorni fa, con l’apertura del terzo portale italiano del riso. Una sorta di supermercato che tende a riunire i brand minori, esporre i loro prodotti e metterli in vendita.
Lo scarso successo di questa iniziativa dimostra ancora una volta che le aziende produttrici non nutrono alcun interesse ad affiancarsi ai propri concorrenti in uno stesso negozio.
Queste iniziative sono come tanti piccoli Amazon che non giovano agli imprenditori.
Le vendite online nel settore del food crescono con percentuali annue in doppia cifra, ma quelli che funzionano realmente sono gli e-commerce delle singole aziende e non i portali di categoria.
Difatti, uno dei problemi principali nelle vendite online è quello di sapersi distinguere rispetto alla concorrenza. Non certo quello di apparire come “uno tra i tanti”.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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