Nel tentativo di sfruttare l’onda lunga delle vendite online, sono in molti coloro che presentano alle aziende soluzioni che, nel segno della semplificazione, sono da considerare molto dannose
Il 5 maggio scorso, nell’ambito delle iniziative del MICO, il Centro Congressi della Fiera di Milano, si è concluso l’evento dedicato al mondo dell’e-commerce.
Vi hanno partecipato numerose software house e web agency, che hanno presentato una miriade di proposte, poco innovative e molto vanitose.
In particolare, la scarsa innovazione consiste nella permanente convinzione che, per il bene delle aziende che vogliono vendere online, la strada da scegliere sia quella del cosiddetto “uno uguale per tutti”.
Le soluzioni presentate, infatti, si nascondono dietro la facciata della semplificazione fai-da-te. Fra cui anche quella di immaginare software che consentano di creare automaticamente la struttura e i testi per le schede-prodotto.
La realtà che è emersa in Fiera è quella di volere sfruttare l’attuale forte crescita del mondo e-commerce, per vendere alle aziende prodotti che, all’atto pratico, sono più dannosi che virtuosi.
Al contrario, è necessario che anche gli operatori di questo settore comincino a convincersi che la soluzione “uno-a-tanti” è un inganno e che, per il bene dell’intero settore, sia meglio cominciare a seguire le aziende con un concetto più professionale “uno-a-uno”.
Si fa più fatica, ma è l’unico che funziona.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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