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Ecommerce: online il Natale è già alle porte. Bisogna prepararsi ora

Ecco i tempi necessari per costruire un ecommerce che sia pronto ad affrontare il boom delle vendite di fine 2020. Non c’è molto da attendere. Leggi nell’articolo.

Capisco che parlare delle vendite di Natale in un periodo ancora così distante e così incerto come quello attuale possa sembrare inappropriato. Ma se facciamo quattro conti comprenderai che, per quanto riguarda le vendite online, non lo è affatto.

Soprattutto se non hai ancora un tuo ecommerce o ne hai uno che non vende abbastanza

Vediamo di esaminare il perché.

I periodi in cui aumentano fortemente le vendite online per quanto riguarda il Natale sono fine settembre, ottobre e novembre. Un piccolo rabbocco si verifica anche ai primi di dicembre.

I consumatori approfittano delle innumerevoli occasioni che trovano sul web e si riforniscono prima che i prezzi salgano o che la merce vada esaurita. È il mercato b2c.

Per questo i rivenditori, che acquistano online dai produttori, per settembre devono avere già completato l’assortimento e devono avere già allestito le loro vetrine, soprattutto se anche loro vendono online. È il mercato b2b.

Chi è rivenditore acquista in giugno per essere pronto a vendere al consumatore dalla seconda quindicina di settembre.

Quindi, chi produce e vuole vendere online ai rivenditori deve già essere pronto con il suo catalogo sul web per la fine di giugno. Al più tardi alla fine di luglio.

Dunque, perché parlarne già nel mese di maggio? Ecco le risposte per chi non ha ancora un ecommerce o per chi ce l’ha ma non produce un fatturato soddisfacente.

caso numero 1:
non hai ancora un ecommerce 
ma vuoi vendere online
già per Natale 2020

La strada per essere online e vendere è molto più lunga di quanto possa sembrare, anche se c’è chi promette di consegnarti il tuo nuovo ecommerce in una settimana e di cominciare subito a vendere.

Lo so che ci sono tante proposte di questo genere, ma se accetti di  avere come partner gente simile, magari per risparmiare qualche soldo, non posso che augurarti buona fortuna. Non venderai mai.

Difatti, puoi certo immaginare che non è possibile fondare il successo di una attività su uno strumento costruito alla bene e meglio in pochi giorni e non configurato su misura per te. Non è serio neanche pensarci.

Se ti decidi all’ultima ora per costruire il tuo ecommerce (tra poco ti dirò quali sono i tempi necessari), troverai solo web agency che, pur di staccarti la loro fatturina, se ne impipano dei tuoi guadagni e del tuo successo in termini di nuove vendite e utili aziendali.

Per loro sarà sufficiente che tu paghi. Poi scompaiono nel nulla.

Quindi, quando iniziare a costruire il tuo negozio online? Se non hai ancora un ecommerce i tempi di partner seri, sia pure veloci nell’esecuzione, sono questi:

  • un periodo dalla firma dell’accordo per la calendarizzazione dei lavori. Difatti, normalmente chi vale tanto ha anche tanto lavoro. Quindi deve programmare le new entry secondo un diagramma di Gantt, che poi dovrà rispettare. Chi ha poco lavoro, normalmente è poco affidabile. Questo lasso di tempo varia dai 15 ai 30 giorni. Nel migliore dei casi se conferisci il mandato adesso, i lavori potrebbero cominciare a fine maggio.
  • Un periodo per studiare ciò che vuoi vendere, per capire se vi è ancora spazio nel mercato in cui ti vuoi inserire, per studiare la concorrenza e chi sono i tuoi potenziali clienti. In base a questa prima diagnosi ci saranno da elaborare i contenuti da pubblicare e una strategia (condivisa con te) di attacco al mercato e per l’attività SEO (crescita organica del sito). Se hai un grande catalogo, bisognerà anche selezionare quali sono i tuoi prodotti di punta. Diciamo che per tutto questo ci vogliono altri 20 giorni. E siamo quasi alla fine di giugno.
  • Un periodo per produrre foto + testi e per la realizzazione della piattaforma, anche sulla base di un design che rispetti la strategia di attacco e di contatto con la potenziale clientela. Diciamo altri 20 giorni, come minimo. E quindi siamo già a metà luglio.
  • Infine, si va online. Diciamo che tutto il lavoro svolto fin qui è stato preparatorio. Mi piace fare l’esempio di un atleta che si è allenato per una gara che vuole assolutamente vincere. Ma la gara comincia da questo momento in poi. E il traguardo lo si vede a malapena intorno alla seconda metà di settembre.

Difatti, il mese di agosto può essere utilizzato per testare le prime campagne di marketing, ma bisogna farlo con accortezza, perché notoriamente agosto è un mese in cui la quotidianità è diversa dal tutto il resto dell’anno.

Ammesso, anche, che il tuo partner per l’ecommerce sia disponibile a lavorare in agosto.

Insomma, se vuoi essere anche tu della partita quando il web si scatena con gli acquisti, non devi perdere tempo

Se sei anche tu tra quelli che “ne parliamo a settembre” ti assicuro per esperienza che per Natale non sarai pronto. Forse comincerai a vendere a febbraio 2021.

caso numero 2:
hai già un ecommerce
ma vuoi vendere molto di più
di quanto tu abbia fatturato nel 2019

Fin qui ti ho fatto l’esempio di che cosa succede e di quali siano i tempi per chi non ha ancora un ecommerce.

Vediamo invece cosa succede per chi ce l’ha già, ma non ne è soddisfatto.

  • I tempi di calendarizzazione sono gli stessi.
  • La diagnosi dei prodotti, del mercato, della potenziale clientela e della concorrenza va fatta comunque. Se hai agito alla cieca finora, non puoi certo andare avanti così. Forse è questo il motivo per cui non vendi abbastanza.
  • Le foto e i testi ci sono già e sono già inseriti. Tuttavia non è detto che non debbano essere adeguati alla nuova strategia di attacco al mercato. Inoltre, i tempi potrebbero allungarsi se, nell’esame di come è costruita la piattaforma, ci si dovesse accorgere della necessità di aggiornarla, modificarla, eliminare tutti gli ostacoli presenti sul percorso di vendita. A volte conviene rifare tutto daccapo.
  • La quarta fase è uguale a quella del “caso numero 1”.

Come vedi, non c’è molto tempo da perdere. Bisogna decidere e agire adesso.

Semmai, la domanda che dobbiamo porci è: come saranno le vendite per il Natale 2020?

Non abbiamo la sfera di cristallo, ma possiamo fare dei ragionamenti sulla base dei dati che ci forniscono gli studi del Politecnico di Milano e dei più accreditati istituti di statistica.

Partiamo da un articolo del quotidiano La Stampa, apparso nel gennaio scorso e relativo alle vendite di Natale del 2019.

Se solo andasse come l’anno scorso, ci sarebbe da chiedersi perché ci siano ancora aziende titubanti sul fatto di aprire un proprio ecommerce. Le vendite sono state ottime.

Tuttavia, quest’anno, subentrano due variabili.

La prima è che, dopo la riapertura di fabbriche e negozi, molte attività saranno costrette a chiudere per mancanza di liquidità.

La seconda è che rispetto all’anno scorso, come mostra l’articolo pubblicato dalla Agenzia Giornalistica Italia, da gennaio ad aprile oltre due milioni di italiani in più si sono abituati ad acquistare online. Alla fine dell’anno il trend di crescita nel mondo sarà del 55%. Un’immensità di mercato ancora da conquistare.

Dunque, le abitudini all’acquisto sono cambiate, così come cambiato è anche il mercato. Bisogna attrezzarsi per sfruttare il cambiamento. Molte più persone a Natale compreranno online, anche in virtù del fatto che in molte zone d’Italia sono purtroppo tante le attività su strada che non riapriranno.

I nuovi consumatori online, sia privati (b2c) che business-to-business (b2b), costituiscono una larga fetta di mercato che le aziende più rapide e meglio attrezzate sul web riusciranno ad occupare con grande vantaggio per le proprie finanze.

L’importante è non perdere tempo.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

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