La notizia arriva da FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e viene ribattuta da Il Sole 24 Ore: su numerosi modelli in produzione è già disponibile una console che consente di acquistare online mentre si viaggia. Dopo il divano di casa, il marciapiede, il ristorante, l’autobus e la metropolitana, ecco un luogo inedito dove veicolare le vendite […]
La notizia arriva da FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e viene ribattuta da Il Sole 24 Ore: su numerosi modelli in produzione è già disponibile una console che consente di acquistare online mentre si viaggia.
Dopo il divano di casa, il marciapiede, il ristorante, l’autobus e la metropolitana, ecco un luogo inedito dove veicolare le vendite di prodotti, servizi e offerte attraverso l’ecommerce: l’automobile in viaggio.
Vediamo come funziona la nuova piattaforma e quali vantaggi può offrire.
Come spiega l’articolo di cui riporto qui sopra il titolo e l’immagine principale, il sistema di acquisto online dalla propria automobile si chiama Uconnect Market.
L’idea nasce per dare a chi viaggia l’opportunità di ordinare cibo, risparmiare sull’acquisto del carburante, prenotare un ristorante o un albergo, acquistare un prodotto o un servizio mentre si trova al volante della sua auto.
Presto il sistema si dovrebbe avvalere anche di comandi vocali per non distrarre il conducente. Cosa che mi sembra più che opportuna.
La differenza rispetto a quanto si potrebbe fare (e si fa) generalmente con uno smartphone sta nelle dimensioni del monitor, nella migliore facilità di navigazione, ma soprattutto nell’esenzione di dovere utilizzare la carta di credito.
Il sistema, difatti, è già collegato al proprio conto bancario con autorizzazione all’acquisto mediante password o riconoscimento d’altro tipo. Ad esempio facciale o ad impronta.
In questo momento il nuovo touchscreen per ecommerce viene montato sulla gamma Chrysler, Dodge, Jeep e Ram, ma presto sarà esteso a tutti i modelli in produzione. Fiat, Alfa e Lancia compresi.
Anche in questo caso, il sistema è stato sviluppato con la collaborazione di Google, che si afferma ancor più come l’unico indispensabile motore di ricerca con cui dialogare.
Sarà dunque fondamentale adeguare l’attività SEO degli ecommerce anche a questo nuovo genere di necessità.
Secondo le previsioni, l’ecommerce in auto si evolverà già dalla seconda metà del 2019, varcando i confini degli Stati Uniti. Il sistema sarà presente su tutte le auto FCA, in tutto il mondo, già nel 2022.
Come sempre, qui sul blog di evoluzionecommerce, cerco di offrire delle valide indicazioni agli imprenditori che hanno in animo di aprire un loro ecommerce o che vogliono migliorare le perfomance di un ecommerce già esistente.
La domanda, dunque, che credo ci si debba porre è quella di comprendere che cosa questa innovazione di FCA aggiunga nel sistema delle vendite online.
A mio parere bisogna tenere in considerazione due elementi:
Punto uno.
Sicuramente nei prossimi anni saremo in grado di comprendere meglio quali siano le tipologie di vendite che andranno per la maggiore. Il campo sembra potere essere molto variegato.
Immagino che si possano evitare lunghe code presso gli autogrill, soprattutto durante gli spostamenti di massa.
Oppure si potranno acquistare ricambi e accessori, trovandoli pronti a destinazione.
Oppure oggetti personali che servono durante o alla fine di un viaggio di lavoro o di una vacanza. Prodotti per la casa o per il giardinaggio.
L’elenco è senza fine. Scendo dall’auto e me li trovo già pronti a casa o in albergo. Una camicia, una cravatta, un mazzo di fiori, una cassa di birre (perché no!).
Punto 2.
Più che un cambiamento nei costumi del consumatore, si tratta della conferma di un trend che è in continua crescita e, al momento, sembra davvero inarrestabile.
il cambiamento dei costumi
genera crisi
in chi non sa guardare
verso ciò che gli succede attorno
Il mondo si è votato ad acquistare online. Lo dimostra la crescente crisi dei punti di vendita fisici, degli spacci aziendali e di coloro che ancora stentano ad avere fiducia nel commercio online.
Io ho sempre pensato che non vi è crisi, almeno così come ci viene descritta da stampa e televisione. A mio modo di vedere va in crisi il modello che non considera ciò che gli sta succedendo intorno.
Lo constato nella mia esperienza di tutti i giorni a contatto con gli imprenditori.
La crisi spesso è una scusa per non agire. Difatti, io vedo aziende che superano la crisi quando si rimboccano le maniche.
Non credo che FCA abbia creato qualcosa di inutile. Penso che abbia voluto realizzare solo uno strumento che vada al passo con i tempi.
C’è poi da domandarsi perché i consumatori trovano comodo acquistare online. Perfino dalla loro auto.
Io credo che il motivo principale sia perché è comodo. Lo dimostra anche il successo dei grandi centri commerciali.
Per dirne una, a pochi chilometri di distanza dalla mia abitazione è stato costruito il più grande centro commerciale d’Europa.
Ogni giorno, specie in alcune ore di punta, fiumi d’auto si riversano nei parcheggi destinati ai visitatori.
Se da una parte questo fatto sembrerebbe contraddire l’evoluzione delle vendite online a scapito dei luoghi fisici, dall’altra parte è una conferma che le persone cercano le comodità.
Ovviamente non parlo di quei numerosi visitatori che passano le giornate nei centri commerciali, soprattutto in estate, per godersi l’agio dell’aria condizionata. Ci sono anche loro.
Parlo invece di quegli acquirenti che frequentano i centri commerciali perché sanno che lì, spostandosi da un negozio all’altro, trovano di tutto. Dalla maglietta sportiva al nuovo cellulare. Dai surgelati alla lavatrice. L’elenco è immenso.
La comodità, dunque, sembra essere l’elemento che accomuna le vendite. Uno smartphone è un piccolo, grande centro commerciale, dove trovi tutti i negozi (ecommerce) di cui hai bisogno.
Peraltro non devi neppure fare la coda alla cassa e caricarti di pesanti fardelli.
A questo si aggiunge che non tutti i centri commerciali sono forniti come quello di cui vi ho parlato e che anche i grossi negozi tematici non sono presenti su tutto il territorio.
Per fare un esempio, i negozi Decathlon specializzati negli articoli sportivi in Italia sono in tutto 122. Meno di uno tra le 92 province e le 14 città metropolitane.
Se voglio acquistare attrezzi per il fitness mi torna più comodo cercarli online, piuttosto che fare chilometri e code per cercare un punto Decathlon. Pesano anche meno.
Lo stesso ragionamento vale anche per un altro grande magazzino, Ikea. Ci sono 21 punti vendita in Italia. Davvero pochi per quanto è vasto il nostro territorio.
Gli accessori per la casa si comprano meglio online che non nei punti fisici di Ikea, di Grancasa o di Mondo Convenienza. Anche loro vendono online.
Ecco, tirando le somme, l’innovazione di FCA ci ha dato lo spunto per riflettere, una volta in più, su dove è ormai diretto il mercato e sul perché questa tendenza è inarrestabile.
Il mondo è cambiato. Bisogna farsene una ragione e agire di conseguenza. È inutile che un esercito continui ad affilare spade e fioretti. Ormai sono obsoleti persino i carri armati.
Come ho appena accennato, qui ad evoluzionecommerce incontriamo ogni giorno imprenditori che temono per il proprio futuro, che vedono i loro profitti scendere anno dopo anno e che, ciononostante, hanno paura ad aprirsi ai nuovi strumenti di vendita.
Sono timori del tutto condivisibili, perché per coloro che non conoscono il mercato online aprire un ecommerce può sembrare un salto nel buio.
Altri hanno già vissuto esperienze negative con ecommerce che non hanno funzionato. Ognuno ha la sua storia, diversa da quella degli altri (se vuoi, alla fine di questo articolo puoi raccontare anche la tua).
È normale che questo succeda in un settore parzialmente ancora giovane e che è in continua evoluzione.
Inoltre non tutte le imprese sono adatte al commercio online.
Tuttavia la rinuncia, a prescindere da ogni tipo di valutazione, non mi sembra una buona strategia. Credo che il confronto con persone esperte di questo settore sia la soluzione migliore e quella meno costosa.
Parlare della propria situazione e delle proprie aspirazioni non costa nulla.
Aprire un ecommerce deve essere un impegno soprattutto per chi affianca gli imprenditori sul cammino delle vendite online. Altrimenti si spreca tempo e denaro per nulla.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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