Questa “pillola” di evoluzionecommerce non è un grido di allarme, ma un invito a scoprire quali sono gli imprenditori che possono realmente ambire ad un e-commerce di successo. Essere proprietari di un e-commerce conviene, perché può aprire importanti scenari di nuovi fatturati e guadagni. Tuttavia un e-commerce di successo non è solo tecnologia, ma soprattutto […]
Questa “pillola” di evoluzionecommerce non è un grido di allarme, ma un invito a scoprire quali sono gli imprenditori che possono realmente ambire ad un e-commerce di successo.
Essere proprietari di un e-commerce conviene, perché può aprire importanti scenari di nuovi fatturati e guadagni. Tuttavia un e-commerce di successo non è solo tecnologia, ma soprattutto impresa.
Sembra banale dirlo, ma sono centinaia i casi di e-commerce di scarso profitto, nonostante si contino in altrettante centinaia quelli che rendono utili aziendali molto consistenti.
Cosa va e cosa non va?
Per mia esperienza devo dire che tutto sta nel punto di partenza, che deve essere di carattere strettamente imprenditoriale.
Difatti, un e-commerce di successo deve essere costituito principalmente da due fattori sinergici:
Entrambe le componenti devono essere sostenute da un bravo imprenditore e da un bravo consulente, che sarà anche il tuo principale sviluppatore.
La visione commerciale vede l’imprenditore dialogare con il consulente, passandogli tutte le informazioni sulla sua azienda, sui prodotti che vuole mettere in vendita, sulla tipologia di clienti da raggiungere, sul mercato di riferimento e sulla relativa concorrenza.
Grazie a tutti questi dati, l’imprenditore consente a chi si occupa di e-commerce (il consulente, appunto) di indagare sulle possibili strategie di attacco al mercato, affinando le proposte e instradandole sulla via più efficace per raggiungere le vendite.
Sarà dunque essenziale curare con scrupolo il catalogo (concentrandolo sugli obiettivi prefissati), dedicare la massima attenzione alle informazioni sui singoli prodotti e sull’azienda in generale, seguire una direzione di posizionamento che caratterizzi azienda e prodotti (o servizi).
Tutto questo va stabilito anteriormente, cioè prima di avere posto una sola pietra alla costruzione di un e-commerce e ad averne esaminato i costi. Difatti, la tecnologia (piattaforma – design – ecc…) è conseguente e dovrà adattarsi al piano di vendita preconfigurato.
Se vi sono i presupposti per aprire un e-commerce, restarne fuori è un errore grave imprenditoriale. Vuol dire lasciare enormi spazi di vendita, e quindi crescita, ai propri concorrenti. Difatti, questo è il momento per occuparli rapidamente.
In Europa, il mondo degli e-commerce ha superato l’enorme cifra di 600 miliardi di fatturato annuo e il trend di crescita supera il 14% all’anno, con una previsione di costante progressione fino al 2022.
L’Italia, insieme all’Olanda, è il Paese che nel 2018 si è meglio distinto nella evoluzione delle vendite online. Sia nel settore del commercio al consumo, sia in quello B2B (quindi parliamo anche di vendite online da azienda ad azienda).
Per questo motivo è indispensabile cominciare ad analizzare al più presto se una attività è adatta ad avere successo anche online. Oppure soprattutto online, se le cose non vanno tanto bene nel mercato fisico.
Molti ci hanno già tentato e si godono le loro soddisfazioni. Al contrario altri lamentano di non avere raggiunto i risultati attesi. Questo non vuol dire che la loro attività non sia adatta per vendere sul web. Nella maggior parte dei casi ci accorgiamo invece che è stato sbagliato il punto di partenza.
Ovviamente, partire bene è importante ma non è tutto. Bisogna che un e-commerce, una volta messo online, venga seguito da persone competenti durante tutto il suo percorso di crescita.
Spesso chi vende e-commerce abbandona il cliente alle prime difficoltà. Anche perché altrettanto spesso non ha le competenze per agire diversamente.
Non è così che si instaura una valida collaborazione tra consulenti e imprenditori. Non è così che si aiuta il cliente a crescere. Non è così che si spingono le persone ad iniziare un’attività online.
Un e-commerce non è un’avventura ma, lo ripeto, è fare impresa.
Per vendere online non esiste una pozione magica, quindi aprire un e-commerce non garantisce nulla, se non è preceduto e accompagnato dal lavoro di tecnici attenti ai risultati conseguiti e da conseguire.
Per essere ancora più concreto su quanto ti ho appena scritto, ti invito a visionare il video che ti allego qui sotto. Troverai altri elementi interessanti per decidere se vendere online, ai privati o alle aziende.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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