Continuiamo la nostra serie di pillole di evoluzionecommerce, rispondendo alla domanda che ci viene posta da due imprenditori: Gabriele F. ha una profumeria, Raimondo F. produce elementi di arredo. Riassumendo le loro email e i successivi approfondimenti, la domanda che emerge è: c’è spazio in Italia per inserirsi nel mondo degli e-commerce e perché dovrei […]
Continuiamo la nostra serie di pillole di evoluzionecommerce, rispondendo alla domanda che ci viene posta da due imprenditori: Gabriele F. ha una profumeria, Raimondo F. produce elementi di arredo.
Riassumendo le loro email e i successivi approfondimenti, la domanda che emerge è: c’è spazio in Italia per inserirsi nel mondo degli e-commerce e perché dovrei farlo? La risposta è sì e cerco di articolarla meglio.
Inizio subito con un dato pubblicato oggi dall’AGI, Agenzia Giornalistica Italia, sulla crescita dell’e-commerce in Italia.
Nel 2018 per il solo B2C (vendite dirette ai consumatori privati) gli italiani hanno speso online per oltre 27,6 miliardi di Euro, con un incremento del 16% rispetto al 2017.
Se leggi i nostri post precedenti, trovi questo stesso dato da noi già pubblicato e rilevato dall’Università Politecnico di Milano.
Non amo molto scrivere riportando dati, ma la situazione dell’e-commerce in Italia è quella dell’unico settore con una crescita in doppia cifra.
Per questo non è bene restarne fuori, anche perché avere un e-commerce che produce denaro è un sogno che molti possono realizzare.
Bisogna costruirlo con professionalità e gestirlo con oculatezza. Ma per questo è sufficiente essere accompagnati da un consulente che abbia a cuore gli utili aziendali dei suoi clienti.
La crescita degli e-commerce in Italia è dovuta principalmente a cinque fattori:
Tuttavia, nonostante tutti questi elementi di positività, l’Italia resta ancora molto indietro rispetto ad altri Paesi europei, dove il commercio online è partito molto prima che da noi e, per questo, ha già raggiunto fatturati molto superiori ai nostri.
Questo dato, però, sta a testimoniare quanto spazio di crescita ci sia ancora in Italia, spazio che va occupato da quelle aziende e attività che sono ancora fuori dal mondo degli e-commerce o che ci sono entrate con il piede sbagliato.
Molti, difatti, hanno creduto alla favoletta che per vendere online bastasse aprire un e-commerce, cosa per nulla veritiera come ho già scritto in un precedente post.
Nessuna paura, c’è sempre tempo per riparare i danni e migliorare. Questo è peraltro uno degli obiettivi che si pone evoluzionecommerce. Lo facciamo anche attraverso un nuovo canale video.
Inoltre c’è qualcosa di molto remunerativo che in Italia non è stato ancora preso in considerazione: è l’e-commerce per clienti B2B, cioè la vendita online di prodotti o servizi riservati alle aziende.
Basta fare un giro tra gli e-commerce che sono pubblicati su Google per capire quali siano i comparti che più si stanno sviluppando: dall’abbigliamento, al food, alle attrezzature sportive, ai profumi. Tutti beni di consumo. E l’elenco del B2C potrebbe continuare quasi all’infinito.
Per restare in Europa, in paesi come Francia, Germania, Inghilterra e Scandinavia anche gli e-commerce B2B vanno a gonfie vele, soprattutto perché lo scontrino medio in questi settori è molto più alto che non nella vendita di una t-shirt, di un formaggino, di una mazza da baseball, di un’acqua di colonia.
Penso soprattutto al settore delle materie prime.
Un altro settore in grande sviluppo è quello dei servizi professionali, quali studi medici, studi legali, consulenze aziendali e molto altro.
Io stesso per un problema condominiale mi sono avvalso con piena soddisfazione dell’intervento di un avvocato residente in Sicilia (io abito al nord), esperto in questo specifico settore. Ho risolto il mio problema dopo averlo contattato e pagato online.
Ho risolto tutto standomene seduto alla mia scrivania: niente trasferimenti, niente multe per la viabilità, niente autostrade da pagare, niente parcheggi così difficili da trovare.
Per riassumere, dunque, la risposta alla domanda iniziale è:
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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