# 4 Concentriamoci su quali sono i costi da sostenere per avviare un e-commerce e vendere con il massimo profitto.
Come avevo promesso nel mio precedente post, eccomi a parlarti di costi e di ricavi di un e-commerce.
Come sai, queste pillole di evoluzionecommerce mirano a fare crescere in chi legge le competenze e la consapevolezza per aprire e gestire un e-commerce di successo.
Difatti, è questo il momento di ragionare seriamente di e-commerce, perché è convinzione di tutti (quasi tutti…) che l’e-commerce velocizzi gli incassi, aumenti il fatturato in tempi brevi, monetizzi il magazzino, raggiunga clienti in una vasta area di territorio che, altrimenti, non potresti mai raggiungere.
Tutto vero e anche piuttosto semplice. Ma non completamente esente da rischi.
Al momento, come detto, concentriamoci su quali sono i costi da sostenere per avviare un e-commerce, gestirlo e vendere prodotti e servizi con il massimo profitto.
Del costo iniziale per costruire un e-commerce ti avevo già parlato in un precedente articolo. Qui ribadisco soltanto che non è di quel costo che ti devi preoccupare, ma di quanto vuoi guadagnare e di come vuoi raggiungere il tuo obiettivo.
Rileggi, se vuoi, l’articolo precedente. Qui ci troviamo, invece, già con il tuo e-commerce online.
Lo hai realizzato perché possa supportare la tua strategia di vendita, ci hai già inserito i tuoi prodotti o servizi, hai già focalizzato la clientela che devi raggiungere e gli strumenti che utilizzerai per attirarla sulle tue pagine web.
Anche di tutto questo ti avevo già parlato in precedenza. Quindi passiamo oltre ed entriamo in una fase molto spinosa.
Difatti il 90% di coloro che sono proprietari di un e-commerce purtroppo è convinto che a questo punto il più sia fatto e che, il giorno dopo la sua messa online, il loro e-commerce cominci a produrre nuove vendite e grandi ricchezze.
Non è così ed è questo il motivo principale per cui il 90% degli e-commerce online (il dato è fornito dal Politecnico di Milano) è destinato a chiudere i battenti in perdita.
Cosa fa invece il rimanente 10%? Semplicemente, investe e lavora per migliorare i risultati del loro negozio virtuale (anche se mi fa specie chiamare virtuale qualcosa che produce denaro vero!).
Adesso hai in mano uno strumento che calamita soldi, quindi va alimentato sempre di più. Butta giù i muri e allarga la tua cassaforte. Non fermarti mai.
Come ben puoi intuire, l’argomento qui si fa molto delicato, perché il problema diventa come investire e quanto.
In realtà il come e il quanto dovrebbe essere già noto prima ancora di andare online, grazie a una analisi preventiva, alla quale non si deve rinunciare. È necessaria per capire a priori se il tuo e-commerce abbia un senso per affrontare il mercato e restarci con profitto.
Ammesso che sia così (altrimenti ti sconsiglio di spendere un solo euro per costruire un e-commerce) il mercato va saggiato poco alla volta, spendendo il meno possibile e massimizzando i guadagni.
Chiediamoci, prima di tutto, qual è la funzione di un e-commerce. Detta brutalmente, l’e-commerce ha la funzione di sottrarre clienti e fatturato alla tua concorrenza.
Difatti, ormai, su internet si vende di tutto ed è improbabile che tu ti sia inventato di vendere qualcosa che ancora non esiste sul mercato. Qualcuno che vende le stesse cose che tu hai sul tuo e-commerce c’è già. Questo è sicuro anche se ne sei tu il produttore.
Sta a te, adesso, portargli via i clienti. Quelli già acquisiti o quelli potenziali.
Per riuscirci, devi fare sapere che esisti, che hai un e-commerce, che vendi prodotti o servizi interessanti, che sei affidabile, che sei il migliore.
Lo devi comunicare con più forza e capacità dei tuoi concorrenti.
Per arrivare a questo, sicuramente hai già architettato un piano di attacco, cioè un tipo di comunicazione che colpisca i tuoi potenziali clienti con gli strumenti più consoni e con le parole più efficaci.
Tuttavia non è assolutamente detto che ciò che tu hai pensato per loro, sia esattamente quello che i tuoi clienti vogliono sentirsi dire da te.
Bisogna testarlo.
Il primo costo da sostenere, dunque, è quello che serve per:
Sostanzialmente, la tua prima spesa è per sperimentare.
Meglio, dunque, spendere davvero poco (direi dai 20 ai 40 euro al giorno, secondo le tue disponibilità), fermarti dopo una quindicina/ventina di giorni, analizzare i dati che questa sperimentazione ti produce (le prime volte lo farai insieme ad un bravo consulente), raddrizzare il tiro della tua comunicazione e ripartire per risultati migliori.
Vale a dire altri investimenti in pubblicità? Sì, certo, se ti portano utili aziendali. Difatti il problema che affossa molti e-commerce è ben altro.
Lo so che è banale dirlo, ma credimi quando ti confesso che vedo orde di commercianti sbattere la testa contro il muro, perché il loro errore è stato quello di lasciarsi trascinare da un fatturato in crescita e dalla frenesia di vendere, senza tenere sotto controllo quanto costa vendere.
Difatti, l’e-commerce è uno strumento di vendita entusiasmante. Puoi startene seduto nel tuo salotto di casa e contare i bonifici che ti provengono dalle vendite, senza che tu abbia mosso un dito.
È il sogno di tutti. Tuttavia prendere alla leggera un’attività di e-commerce, benché inebriante, può rivelarsi letale. Prima di accorgerti che stai già barcollando, crolli.
Esiste solo un modo per evitare questo pericolo: un assiduo e attento monitoraggio dei dati con cui ogni e-commerce (se ben costruito) ti deve tenere informato. Non farlo, significa accorgersi di avere sbagliato dopo avere speso già una fortuna.
In particolare devi tenere sotto controllo in tempo reale:
Come ogni imprenditore ben sa, anche i ricavi di un e-commerce devono essere commisurati ai costi. Ma online questo non basta.
Gli e-commerce sono alimentati da dinamiche molto più complesse di quelle che governano il commercio offline. Sono dinamiche di cui ti parlerò in uno dei prossimi post e che giocano a favore delle vendite online.
Quindi, perché un e-commerce funzioni al meglio, bisogna conoscerle e saperle sfruttare.
Fatturare tanto va bene, ma l’importante è che il tuo fatturato si concretizzi in crescenti utili aziendali, perché anche un e-commerce, come tutte le attività commerciali, ha valore principalmente se produce il massimo del profitto.
Voglio ripetere che questo sembra un tema banale, ma ti assicuro che per gli e-commerce non lo è. Su questo punto ti invito a visitare il nuovo canale video di evoluzionecommerce. Troverai risposte a molti tuoi giustificabili dubbi, tentennamenti, perfino paure.
Difatti, gestire un e-commerce è un’attività che per le sue modalità si differenzia da tutte le altre, ma come tutte le altre può andare incontro a fallimenti.
Fortunatamente l’e-commerce è dotato di strumenti che ti permettono di non correre questo rischio, tenendo giornalmente i conti in ordine.
Ogni giorno sai quanto hai speso, quanto hai ricavato e quanta marginalità ti è rimasta in tasca.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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