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Da marzo 2021 il tuo sito potrebbe sparire da Google

Per potere essere presenti sul motore di ricerca, tutti i siti (ecommerce e non) dovranno adeguarsi al nuovo Index Mobile First.

L’informazione è certa e non si tratta di una butade per fare lavorare le web agency: Google ha annunciato ufficialmente che da Marzo 2021 tutti i siti non attrezzati per il New Google Mobile Index First spariranno dalle pagine di ricerca, qualsiasi sia la loro attuale indicizzazione.

Alcuni realizzatori di siti ed ecommerce si sono da tempo già attrezzati per venire incontro ai nuovi algoritmi di Google, ma sono ancora tanti i siti e gli ecommerce che non ne stanno tenendo conto. 

E purtroppo, ormai, è questione ancora di poche settimane. Quindi non c’è più tempo per mettersi alla pari.

Il motivo per cui Google ha deciso di porre fine alle indicizzazioni dei siti desktop era già nell’aria dal 2018. In effetti, la transazione a favore dei nuovi algoritmi di Google era prevista già per il 2020, ma è stata rinviata a Marzo 2021 a causa della pandemia.

Come riporta l’articolo dell’ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata) l’avvento degli smartphone ha cambiato radicalmente le abitudini di acquisto in Italia e nel mondo.

Se, prima del 2018, per acquistare su internet era necessario collegarsi ai negozi online mediante il proprio computer o il proprio tablet, dopo il perfezionamento della tecnologia mobile ogni utente ha sempre con sé uno strumento di acquisto: il proprio telefonino.

Con l’avvento degli smartphone, dunque, si è notato immediatamente un forte incremento delle vendite online (non si compra solo dalla propria scrivania, ma ovunque ci si trovi), che si è consolidato sempre più nel periodo di lockdown.

Il telefonino ha totalmente modificato le nostre abitudini di acquisto, dai sistemi tradizionali a quelli sul web. Ha velocizzato e radicalizzato il cambiamento.

A dire il vero, alcuni imprenditori si sono subito dati da fare per trasformare il loro siti statici in siti responsive, cioè adatti alla navigazione mediante telefonino. 

In realtà l’accorgimento di avere un sito responsive non è per nulla sufficiente. Non basta.

Google lo ha capito prima di molti altri ed è per questo che da marzo cambia tutto, anche per chi ritiene di avere già provveduto in merito.

Entriamo, dunque, più nel dettaglio.

Avere un sito responsive è certamente un buon inizio, ma purtroppo non è la sola unica funzione che un sito debba fare riconoscere a Google, perché sia premiato nelle SERP (pagine di ricerca).

Difatti, non è più sufficiente che un sito o un ecommerce siano navigabili con il cellulare, ma da marzo sarà opportuno che tutta la grafica e il sistema di interazione siano concentrati nel favorire al meglio l’esperienza di acquisto e di consultazione dell’utente.

Purtroppo si è verificato il caso di molte web agency che hanno venduto il proprio servizio di restyling, adattandolo ad una configurazione per il mobile. In realtà non hanno compiuto appieno il cambiamento, che serve perché Google (e di conseguenza l’utenza) premi il nuovo sito.

In particolare, una delle logiche che Google terrà in forte considerazione è la facilità con cui si consentirà all’utente di raggiungere il risultato che lui si aspetta, sia nel caso di una semplice consultazione dei dati, sia nel caso di vere e proprie transazioni di vendita.

È questa logica che sostanzialmente deve cambiare nella costruzione di un sito o di un ecommerce. Oppure semplicemente per un suo adattamento al nuovo Index Mobile di Google.

Per essere più chiaro, cambia il modo di interagire con chi naviga, sia sul piano delle funzionalità a sua disposizione, sia sul piano dei contenuti.

Cambiano i caratteri, cambia la configurazione dei tasti, cambiano le immagini, cambia lo scrolling, cambiano gli spazi, cambiano le schede prodotto, cambia la distribuzione dei link e tutto quanto possa comunicare a Google la piena soddisfazione di chi naviga.

Da marzo 2021 in poi non spariranno da Google soltanto quei siti che resteranno ad unico vantaggio di chi naviga su desktop (ci sono persino siti ancora realizzati in modalità flash, ormai da tempo non più visibili), ma saranno penalizzati anche tutti i siti responsive che non terranno conto delle modifiche che il New Index Mobile First di Google richiede.

Ne da ampie informazioni John Mueller,  analista di Google Webmaster Trends, che richiama alla necessità urgente di modificare i siti esistenti, che non si sono ancora adeguati alle nuove indicazioni di Google.

In ogni caso, per correttezza di informazione, voglio qui ribadire che alcuni imprenditori hanno già provveduto ad adeguare le proprie pagine e che, quindi, non tutti i siti esistenti hanno necessità di un ulteriore intervento.

Saranno soprattutto penalizzati, dunque, i siti che non sono ancora responsive, quelli realizzati con semplici funzioni fai-da-te, quelli responsive ma non perfettamente Mobile First.

Infine, vale la pena fare alcune considerazioni sul piano del marketing. 

L’approccio al web degli utenti che navigano con il proprio telefonino è fondamentalmente diverso da quelli che si collegano da desktop. Hanno meno tempo a disposizione, sono spesso distratti da eventi che accadono intorno a loro, non dispongono di una tastiera vera e propria, spesso navigano in condizioni di visibilità precarie.

I messaggi pubblicitari che devono essere veicolati verso questa tipologia di utenti devono tenere conto di tutte queste variazioni rispetto al marketing abituale. Alcuni consigliano persino un marketing specifico per il mobile.

Va da sé che anche la costruzione di siti ed ecommerce deve adeguarsi alle eventuali campagne di marketing che seguiranno alla loro messa online e che saranno ottimizzate per l’utilizzo del mobile.

Riassumendo, ciò che si deve considerare è la situazione in cui l’utente finale naviga e la sua attenzione mentale a ciò che sta facendo mentre si collega a internet. È in questo contesto che lo si deve intercettare. 

Google lo ha capito e, come sempre, vuole essere autorevole nelle sue segnalazioni, avvantaggiando principalmente chi facilità la user experience, oggi concentrata sul mondo mobile.

E tu, come sei messo con il tuo sito o il tuo ecommerce? Non è ancora responsive? Oppure lo è già, ma non sei certo che racchiuda tutte quelle ottimizzazioni che sono necessarie per essere premiato da Google nelle sue SERP? 

È bene che ti ponga questo genere di domande prima del prossimo mese di marzo.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

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