Il fai-da-te non è solo quello di chi si costruisce un ecommerce sul tavolo da cucina. Il fai-da-te è anche quello dei web design che lavorano su un template e cercano di adattarlo ad uso di clienti votati al risparmio. In questo articolo voglio dimostrare perché il fai-da-te è un falso risparmio, anzi è un […]
Il fai-da-te non è solo quello di chi si costruisce un ecommerce sul tavolo da cucina.
Il fai-da-te è anche quello dei web design che lavorano su un template e cercano di adattarlo ad uso di clienti votati al risparmio.
In questo articolo voglio dimostrare perché il fai-da-te è un falso risparmio, anzi è un danno economico.
Certamente la prima obiezione che mi si potrebbe fare è che chi scrive, facendo parte del team di evoluzionecommerce, è subdolamente interessato a smontare il valore degli ecommerce “fatti in casa”.
È vero. Il testo di questo articolo va a vantaggio di chi costruisce ecommerce con il reale obiettivo di generare profitti per il proprio cliente. Nel nostro caso per le piccole e medie imprese italiane.
Tuttavia non è questo lo scopo. La finalità vera di questo post, come sempre scrivo nel blog di evoluzionecommerce, è quella di fornire a chi legge i massimi livelli di consapevolezza su ciò che serve per avere successo online.
Difatti un mercato (mi riferisco a quello online) abitato da imprenditori consapevoli e coscienti delle sfide che stanno affrontando è certamente più proficuo di un ambiente popolato da gente sperduta, disillusa e amareggiata.
Ho parlato di sfide, quindi è d’uopo aprire una piccola parentesi, ponendo una domanda: si tratta di sfide necessarie?
La risposta è: sì. Spiego la mia opinione molto brevemente.
Sembra ovvio dire che ormai le persone acquistano su internet in numero crescente. Il Politecnico di Milano ci informa (dati del maggio 2019) che la crescita di nuovi acquirenti online è pari al 15% all’anno.
Ancor più considerevole è la media con cui chiudono i negozi fisici, salvo quelli che hanno avviato processi di multicanalità (simbiosi tra negozio fisico e online).
Questi dati ci dicono che anche nel caso del b2b le aziende stanno affidando il loro futuro a una schiera di rivenditori che sono in forte difficoltà.
Difatti chi vende al consumatore solo con il sistema tradizionale rischia di essere travolto da nuovi e vecchi concorrenti che si dedicano all’online e che fanno incetta di clienti.
Questa situazione del mercato non è un’affermazione mia, ma come abbiamo visto è un dato scientifico statistico.
Per questo motivo aprire un ecommerce o usufruire di tutti i vantaggi che un ecommerce può dare non è un capriccio o un tentativo in più per migliorare la propria attività. È una esigenza.
Vorrei dire che è qualcosa di più di un investimento. È quasi un’assicurazione sul proprio presente e sul futuro.
Ed ecco che torniamo al fai-da-te. Seguire il percorso che ti ho appena illustrato non vuol dire aprire un ecommerce realizzato dall’amico di famiglia smanettone o dalla web agency dietro casa.
Non è così che si conquistano migliaia di clienti e che si creano fatturati a cinque o a sei zeri.
Il mondo delle vendite online si è specializzato a tal punto che si rende indispensabile un percorso di consulenza prima, durante e dopo la costruzione del nuovo ecommerce.
Chiarito questo punto, esaminiamo quali sono gli stimoli che spingono un imprenditore ad affidarsi al fai-da-te.
Credo di non sbagliarmi nell’individuare principalmente questi tre fattori:
Creare un ecommerce per proprio conto può essere equiparato a un hobby. C’è chi si costruisce in casa il modello in scala di una Ferrari o di un vascello pirata. C’è chi, rientrando dal lavoro, si mette invece al computer e sperimenta le sue capacità creative.
Vedere crescere le pagine web grazie al proprio ingegno e impegno riempie di orgoglio. “Oh, guarda, funziona! Faccio clic e si apre la pagina giusta… ho corretto la foto e adesso si inquadra bene… sono riuscito a collegare il carrello con il mio conto corrente…”.
Il fai-da-te costa poco: solo tempo e piacevole fatica.
Se affidi il tuo ecommerce ad una web agency che ti fa un preventivo piuttosto basso, costa un po’ di più ma sei tranquillo che, se va male, non hai perso tanto denaro.
Sul piano psicologico si tratta di tre stimolazioni del tutto comprensibili. Sul piano pratico il fai-da-te è una scelta che non conviene, perché risulterà sempre una sconfitta.
Vediamo perché:
Un bel design e il corretto uso di una piattaforma tecnologica sono due componenti indispensabili ma per nulla sufficienti per farlo funzionare a dovere.
Un ecommerce di cui essere orgogliosi è un ecommerce che vende e produce utili. Vedremo tra breve quali sono gli elementi necessari per raggiungere questo risultato.
E veniamo al risparmio.
Ho visto molti imprenditori (in verità quelli che si costruiscono un ecommerce da soli per hobby non sono tantissimi) che si affidano al parente stretto, all’amico di famiglia o alla agenzia web locale.
È comodo e costa meno, ma un ecommerce fai-da-te che non produce vendite sufficienti è costato poco ma è comunque costato troppo, perché si è trattato di un investimento inutile.
Ci vuole ben altro che tecnologia e design.
Quando un nostro cliente entra in consulenza con evoluzionecommerce, la cosa più immediata che facciamo, ancor prima di presentare una proposta economica, è quella di valutare se il suo progetto ha le gambe per camminare.
Vendere online non è come la vendita tradizionale. Spesso ci sono situazioni nelle quali è meglio desistere dal pensiero di avere successo sul web.
I risultati di questa indispensabile analisi preventiva del mercato e delle strategie che si possono mettere in campo per avere successo ti mette al riparo da perdite di tempo e di denaro.
Ogni riga di codice deve essere finalizzata allo scopo di catturare l’acquirente e portarlo velocemente, ma per gradi, a riempire il carrello fino a completare il suo percorso in cassa.
Se è vero che le eccellenze nei vari settori di vendita sono rappresentate da ecommerce non certamente costruiti in casa (vedi i grandi brand di ogni settore merceologico), non è possibile immaginare che anche una PMI possa avere successo online con un ecommerce privo di tutti quegli elementi che il fai-da-te non può dare.
La comunicazione deve essere incisiva sia tramite le immagini che tramite i testi. Diversa per ogni tipologia di prodotto perché diversa è la personalità di chi acquista (buyer persona).
Ogni personalità che va indagata, scoperta e infine finalizzata alla vendita.
Fin qui ho fatto riferimento al piano strategico, ma sul piano tecnico non è molto diverso.
Sapere come si costruisce un ecommerce manualmente non è sufficiente se non si viene affiancati con un supporto tecnico avanzato.
Ho visto tanti ecommerce fai-da-te lentissimi nella navigazione. Alcuni persino bloccarsi a causa di una cattiva gestione, implementazione, manutenzione.
Anche Google ha le sue esigenze e chiede agli ecommerce di soddisfare le sue aspettative.
Google è mutevole nel suo modo di ragionare, ma in una cosa è sempre stato uguale negli anni. Vuole premiare siti ed ecommerce di valore. Lo fa con il posizionamento organico, cioè quello che fa salire le pagine online nelle prime posizioni del motore di ricerca, gratuitamente.
Come fare sapere a Google che un ecommerce è di valore non è cosa semplice e ha bisogno di monitoraggio sui risultati e di continui aggiornamenti.
Tutto quello che ho esposto fin qui è solo una minima parte di ciò che serve perché un ecommerce produca veri utili aziendali.
Il controllo dei costi, il calcolo delle marginalità, l’utilizzo del marketing, la funzione dei contenuti sono fattori determinanti per un ecommerce di successo.
Qui ad evoluzionecommerce si presentano potenziali clienti già proprietari di un ecommerce dei cui risultati non sono contenti, oppure potenziali clienti che devono ancora partire da zero.
Molti di loro hanno già fatto l’esperienza del fai-da-te, del template, dell’amico di famiglia o della web agency vicino casa.
Entrando in consulenza per fare ripartire la loro attività online, o per crearla da zero, si stupiscono di quanto poco siano stati informati preventivamente sulle logiche di costruzione di un ecommerce e sulla necessità di un affiancamento costante da parte di un consulente capace.
Tutti si rendono conto che in questo momento non è possibile restare fuori dal mercato online, ma qualcuno ancora non si rende conto che, proprio per questo, si tratta di una sfida importante che non si può vincere con uno strumento artigianale fatto in casa, o poco più.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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