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Ecco da cosa dipende il costo di un sito o di un ecommerce

Prima di entrare nel tema di questo articolo, voglio darti una notizia fresca, fresca. È nato un nuovo servizio, che si chiama evoluzionecommerce. Alla fine di questo post troverai tutti i link per collegarti. E veniamo all’argomento di oggi. È una domanda alla quale ormai non si dovrebbe proprio rispondere più. Vero, non l’ho ancora […]

Prima di entrare nel tema di questo articolo, voglio darti una notizia fresca, fresca. È nato un nuovo servizio, che si chiama evoluzionecommerce. Alla fine di questo post troverai tutti i link per collegarti.

E veniamo all’argomento di oggi.

È una domanda alla quale ormai non si dovrebbe proprio rispondere più. Vero, non l’ho ancora detta. La domanda è: “Ma quanto costa?”.

La risposta è immediata ed è un’altra domanda: “Cosa?”.

Questa seconda domanda è il punto focale del post che stai per leggere.

Ti porterà a capire meglio se il valore del tuo sito o ecommerce è congruo con quanto lo hai pagato e lo paghi, e come scegliere il tuo provider o la tua web agency per sviluppare nuovi progetti online o per dare una rinfrescata a quelli, i cui risultati possono essere per te più remunerativi.

Difatti, questo articolo è dedicato a tutti coloro che hanno un sito o un ecommerce (oppure non ce l’hanno e lo vogliono costruire) e ancora non sanno che possono ottenere risultati migliori, in termini di nuovi clienti e maggiori fatturati.

Se sei tra questi, allora leggi attentamente fino in fondo. Alla fine, per premiare la tua costanza nella lettura, ti farò un regalo del valore di 250,00 Euro, per te assolutamente gratis.

Ecco una riflessione che ti serve subito. Il sito internet o l’ecommerce deve produrre a “manetta” mail e richieste di informazioni o di prodotti/servizi da parte di nuovi e vecchi clienti.

Se il risultato non è questo, metti subito in dubbio che stia funzionando a dovere.

Dunque, quanto costa cosa? Cerchiamo di capire qual è il valore di quello che stai comprando o che hai già comprato, in funzione di quanto ti rende o dovrebbe renderti.

Spenderesti i tuoi soldi per comprare

una limousine con il dubbio

che il rivenditore ti consegni un camion?

Ti faccio un esempio molto chiaro. Sei mai entrato da un concessionario di automobili, chiedendo:

  • “Scusi quanto costa una macchina?”
  • “Quale, signore?”.
  • “Una macchina!…”

Guarda, il rischio è che nella tua testa ci sia l’idea di comprare una limousine, ma nella testa del rivenditore ci sia l’idea di rifilarti uno scassatissimo camion.

Bisogna avere chiarezza su ciò che si vuole acquistare e a cosa deve servire. Solo dopo che hai le idee chiare su questo punto, sarai in grado di ragionare anche sui costi.

Ecco, per il web invece capita ancora spesso di ricevere telefonate di potenziali clienti che insistono perchè al primo approccio, alla prima mail o alla prima telefonata si parli subito di prezzo.

Sappi che se a questa richiesta la risposta equivale a una cifra, la presa per i fondelli è dietro l’angolo.

  • “Scusi quanto costa una macchina?”.
  • “30.000 euro, signore!”.
  • “Sì, ma quale macchina mi vuoi rifilare… Io non ho bisogno di un vecchio camion, ma di una limousine nuova e super accessoriata”.

Dunque, partiamo cercando di capire a che cosa serve il web.

Per qualsiasi attività, sia essa un piccolo negozio o una grande azienda, il web è uno strumento che si affianca alla produzione di servizi o prodotti per rendere più efficace la vendita. Sia in termini di utili netti, sia in termini di più elevato numero di clienti.

Tuttavia non pensare che il sito possa avere le medesime caratteristiche per tutte le attività che vuole rappresentare. Mi spiego meglio con alcuni esempi.

È del tutto evidente che vendere caramelle non è la stessa cosa che vendere onoranze funebri. Essere una carrozzeria che ripara le auto dagli effetti devastanti di una grandinata, non è la stessa cosa che essere un ortopedico che rimette insieme le ossa dei pazienti dopo un brutto incidente.

Bisogna dire sempre no a siti o ecommerce fatti con lo “stampino” (cioè uguali l’uno all’altro), perché non sono realizzati per rivolgersi a una clientela specifica.

I siti fatti con lo stampino costano meno degli altri, ma spesso sono del tutto inadatti ai risultati che si vogliono ottenere. Comprare uno di questi siti solo perché costa meno, significa quasi sempre spendere inutilmente il proprio denaro.

Il web è il tuo miglior alleato per implementare le tue vendite, per affinare il rapporto con i tuoi clienti e per trovarne di nuovi. Non puoi e non devi affidare al caso la tua comunicazione online. Questo è un pericolo che davvero ti voglio evitare.

Per tornare all’esempio di prima, difatti, non puoi vendere caramelle usando lo stesso metodo di comunicazione che ti serve per vendere casse da morto.

E anche nell’ambito delle caramelle, devi adattare il web alla tipologia di ogni singolo prodotto. Ci sono le caramelle gommose, che si attaccano ai denti, e ci sono quelle al liquore che ti danno una botta di calore.

I clienti ai quali ti stai proponendo sono dunque diversi. Gli uni hanno il problema di essere dei golosi ma fortunatamente hanno i denti sani, gli altri hanno il problema di soffrire un gran freddo e lo vogliono combattere con un peccato di gola.

Le strade che devi percorrere per raggiungere una clientela con problematiche differenti sono esse stesse diverse.

Se apri un’enoteca di successo online

evita di cercare i tuoi clienti

in un centro di riabilitazione per alcolisti

Certo, il riferimento agli alcolisti è una provocazione macroscopica, così come l’esempio delle caramelle è piuttosto banale.

Voglio solo dimostrarti che il web non è diverso dalla vita reale. Si comporta in modo diverso (non voglio aprire qui un altro capitolo molto complesso – semmai te ne parlerò in un prossimo post), ma le logiche sono le stesse.

Vendi prodotti di alta gamma, allora aprirai un negozio in Montenapoleone a Milano o in via Condotti a Roma.

Vendi prodotti con prezzi alla portata di tutti, allora ti conviene puntare su quartieri più popolari, dove i muri del tuo negozio ti costano anche meno.

Vuoi aprire una enoteca di successo, non lo farai certo all’interno di un centro di riabilitazione per alcolisti.

Ripeto: il web, in questo senso, non è diverso dalla vita reale. Un progetto non è mai uguale all’altro. Deve essere costruito in maniera appropriata al risultato che si vuole raggiungere, quindi anche i costi possono essere diversi.

Questo è ciò su cui si deve ragionare. La domanda corretta, dunque, non è quanto ti costa, ma cosa devi fare perché ti renda, come ti devi proporre e quali sono i clienti ai quali devi rivolgerti.

Devi costruire un palazzo a sei piani o ti basta una capanna? Parliamo di valori evidentemente diversi.

Molti vedono il web come l’ancora di salvataggio di una attività che va a rotoli. Per cui si gettano in un progetto che non ha le basi per stare in piedi. Se costa poco, lo fanno.

Chi si orienta con questa filosofia è il candidato prescelto per l’Oscar della Fregatura. Non è così che funziona.

Fai bene attenzione a non commettere un simile grave errore, perchè capita sempre questo: i clienti fanno i conti sugli “schei” che risparmiano, ma poi li gettano al vento.

Quando trovano clienti così, le web agency si sfregano le mani e fanno i conti sugli “schei” che dal vento si infilano direttamente nelle loro tasche. Li accontentano, si fanno saldare la fattura e si dileguano nel nulla.

Allora il web non funziona? Tutt’altro. Aiuta moltissimo aziende, liberi professionisti, artigiani e risolve un sacco di problemi. Il punto è come si costruisce un progetto in funzione di come lo si deve usare.

Torniamo al precedente esempio. Vendi caramelle gommose a dentisti senza scrupoli: te ne compreranno a frotte. Vendi caramelle al liquore a chi patisce inverni rigidi: se è goloso te ne comprerà a frotte.

L’importante è capire chi è il tuo cliente più remunerativo e come raggiungerlo.

So che sei attento a quello che leggi e che quindi la tua osservazione potrebbe essere che sul piano dei costi non fa molta differenza costruire un sito per favorire la vendita di caramelle gommose o al liquore.

È più che comprensibile pensarla così. Tuttavia, vediamo quali possono essere le differenze che incidono sul valore di quanto andremo a costruire. Ovviamente ti faccio solo delle ipotesi, peraltro sono molto semplici per non appesantire la lettura.

Caramelle gommose.

  • Il produttore non ha un punto vendita.
  • Distribuisce solo all’ingrosso.
  • Vende solo nel Molise (una regione di piccole dimensioni).
  • Non vuole espandersi in altre zone, perchè vuole mantenere una produzione limitata.
  • È già conosciuto da tutti i grossisti locali.
  • Il gusto è di limone o d’arancia.
  • Da anni il prodotto è sempre lo stesso.
  • Vende pacchi da 2, 5, 10 chili.
  • Non è interessato all’apertura di un ecommerce.

Questa azienda, dunque:

  • non deve ricercare nuova clientela,
  • non deve attrarre clienti nel suo negozio (perché non ce l’ha),
  • ha solo due variazioni di prodotto e tre diverse confezioni,
  • non deve comunicare la nascita di nuovi prodotti,
  • accetta ordini solo per email, fax, al banco o al telefono.

Il suo sito andrà costruito per coprire queste sue esigenze e non per altro.

Caramelle al liquore.

  • Il produttore ha da poco aperto anche un punto vendita sulla strada.
  • Distribuisce ai negozi e alla grande distribuzione.
  • Vende in Lombardia (una regione di grandi dimensioni), ma vuole espandersi anche su altre regioni.
  • È disposto ad acquistare nuove attrezzature per aumentare la produzione.
  • Vuole fortificare il suo brand.
  • Le sue caramelle contengono 10 tipi di liquori diversi. Cambiano persino le calorie.
  • Immette sul mercato confezioni differenziate per ogni singola tipologia di cliente.
  • In futuro prospetta anche l’apertura di un ecommerce.

Questa azienda, dunque, è interessata a:

  • portare nuovi clienti nel suo punto vendita e fidelizzare quelli già acquisiti,
  • ha necessità di sostenere l’avviamento del suo sito con adeguate campagne di marketing, per le quali il sito deve essere già predisposto,
  • ha necessità di mostrare la forza della sua azienda per imporre un brand che lo proietti verso produzioni di maggior rilievo,
  • ha necessità di evidenziare gli ingredienti che differenziano la sua produzione e il diverso valore calorico,
  • mostrerà nei dovuti modi le confezioni orientandole rispettivamente sulla clientela più appropriata per ciascuna di esse,
  • costruirà il suo sito in modo che sia già predisposto per la prossima apertura di un ecommerce.

Siti fatti con lo stampino? No grazie. Per ogni progetto un sito di differente valore con relativi differenti costi.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

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