Un codice di sei cifre accompagnerà i pacchi di valore, ma non è sufficiente per arginare la piaga del dilagante fenomeno dei furti
In queste ultime settimane Amazon ha ufficializzato il nuovo servizio di password per il ritiro dei pacchi di un valore superiore ai 300 euro.
L’iniziativa si è resa necessaria per i ripetuti furti di prodotti acquistati online e spariti nel nulla. Un fenomeno che, soprattutto negli Stati Uniti, ha fatto registrare un forte incremento di denunce e di atti criminosi, fino a veri e propri assalti ai treni-merce.
Tuttavia la password non rappresenta un sistema sicuro di tutela. Difatti, il funzionamento è il seguente: eseguito l’acquisto, il compratore riceve un codice di sei cifre sul proprio telefonino, da consegnare al corriere al momento dell’acquisto.
Il regolamento di Amazon prevede che il codice possa essere trasferito a persona terza, incaricata del ritiro. Il consiglio di Amazon è quello di non affidare il codice a persona sconosciuta. Ovviamente.
In sostanza Amazon tende a scaricarsi di ogni responsabilità per eventuali ritiri da parte di chicchessia. Se la consegna è andata nelle mani sbagliate (magari quelle del corriere stesso) la colpa è di un uso imprudente della password.
Dunque, il sistema di consegne dietro il rilascio di una password potrà essere foriero di nuovi contenziosi che, indubbiamente, finiranno per coinvolgere negativamente quelle imprese che si affidano ad Amazon per vendere i propri prodotti.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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