La paura del lockdown e la fame di vendite possono indurre a gravi errori. Leggi nell’articolo come evitarli e come costruire un progetto online di successo.
L’argomento è di particolare attualità. Con la seconda ondata dell’emergenza Covid-19 aumenta considerevolmente il rischio di un ulteriore incremento dell’epidemia e di conseguenti restrizioni anche nel mondo del commercio tradizionale.
Bisogna agire di conseguenza e quella dell’ecommerce è la soluzione da seguire. Resistere è stato eroico fino a questo momento, ma alla fine anche gli eroi soccombono.
So che adattarsi al nuovo tipo di mercato possa sembrare complesso, soprattutto per chi non ha dimestichezza con internet e, ancor peggio, con il computer. Tuttavia la strada per convertire su un ecommerce la propria attività di vendita tradizionale non è così irta. Te lo voglio dimostrare in questo articolo.
il grave errore di aprire
un ecommerce alla cieca
Devo fare una premessa.
Negli ultimi otto mesi, una marea di negozi ha chiuso. Non ha trovato altra soluzione che cambiare mestiere. Altri hanno retto con quel po’ di fieno che avevano messo in cascina. Ma poi anche quello finisce. Altri ancora si sono indebitati, sperando in tempi migliori.
I tempi migliori non arriveranno, perché nel frattempo c’è chi si è organizzato a conquistare i mercati attraverso l’online, dove i consumatori hanno spostato la loro attenzione, sia per esigenze di confinamento in casa, sia per il timore di venire contagiati nonostante l’uso di mascherine, guanti e disinfettanti.
Così anche gli italiani, come avviene nel resto del mondo, si sono abituati alla comodità di comprare qualsiasi cosa necessiti da casa o dall’ufficio. A qualsiasi ora e in qualsiasi condizione. Con il computer, il tablet o il telefonino.
Non si può sfuggire a questo cambio di abitudini che coinvolge generazioni di ogni età. Chi la pensa diversamente è destinato a naufragare. Sia nel mondo del retail, sia nel b2b le cui fortune sono direttamente proporzionali a quelle del consumer.
Tuttavia c’è un errore che bisogna evitare. Quello di aprire un ecommerce alla cieca.
Intendo dire che la fame di vendite viene spesso sfruttata da chi, come avvoltoi, si catapulta ad offrire soluzioni che difficilmente avranno successo. Per questo ci sono molti ecommerce che non vendono.
Prima di spendere un solo euro per il tuo nuovo ecommerce, ci sono alcune cose che è necessario sapere.
Ecco le più essenziali. Te le riassumo in poche righe e proprio per questo ti invito successivamente ai necessari approfondimenti. Troverai i miei riferimenti a fine articolo.
quattro regole certe
da cui non si può sfuggire
REGOLA 1 – sii padrone del tuo strumento
Qual è dunque il percorso da seguire per non cadere in questo tipo di tranelli, piazzati come trappole sulla tua strada da molte web agency di scarsa affidabilità?
Innanzi tutto è bene che tu sappia che non potrai mai vendere online, se non sarai assolutamente consapevole di ciò che avviene dentro al tuo ecommerce. Per questo devi essere in grado di gestire tutti quegli strumenti a tua disposizione per tracciare accessi, vendite, carrelli abbandonati, campagne di marketing, richieste e quant’altro.
Quali sono questi strumenti? Probabilmente non li conosci o li conosci solo parzialmente. Probabilmente sai che esistono, ma non li sai usare a modo. Questo dobbiamo insegnartelo noi (per ogni approfondimento sul tema visita www.evoluzionecommerce.it).
Ti dico che questo è un presupposto indispensabile che tu devi mettere in conto, prima di firmare qualsiasi contratto con qualsiasi agenzia per la costruzione o per la gestione del tuo negozio online.
Difatti, realizzare un ecommerce non serve a nulla, se poi pensi di poterlo gestire come un negozio tradizionale. Le regole e gli strumenti sono differenti, indispensabili e noi te li dobbiamo mostrare e spiegare, per renderti assolutamente autonomo nel loro utilizzo.
Va da sé che se trovi chi ti costruisce un ecommerce, senza garantirti una adeguata formazione, è meglio che cambi subito strada. Certo, da parte tua devi impegnarti a seguire l’istruzione o a destinare ad essa una persona che sia più in grado di te.
REGOLA 2 – suggerisci una strategia
Secondo presupposto indispensabile: la strategia. Anche per questa non puoi affidarti a persone terze. Tu conosci il tuo prodotto e i tuoi clienti. Tu sai cosa cercano da te e in che modo puoi distinguerti rispetto alla concorrenza.
Non puoi e non devi demandare ad altri le tue tattiche di vendita. L’impresa è la tua e tu ne sei il responsabile che beneficerà della bontà delle tue scelte.
Chi ti affianca nel mettere online le tue strategie, dunque, dovrà essere bravo e professionale nell’indirizzarti a concretizzare le tue idee nel contesto di una valida comunicazione. Vale a dire: testi, immagini, schede-prodotto, marketing (per ogni approfondimento su questo tema visita www.evoluzionecommerce.it).
Nessun ecommerce può essere edificato prima che sia stata condivisa con te una strategia di attacco al mercato. Difatti, per vendere non è sufficiente mettere un catalogo online e collegarlo a Google o a Facebook.
Fosse così semplice, sarebbero tutti milionari. E purtroppo sai bene che non è così.
REGOLA 3 – il tuo business deve essere sostenibile
Quelli che ti ho appena descritto sono i primi due passaggi sui quali è bene ragionare. Se vuoi possiamo farlo insieme (trovi a fine articolo tutti i miei riferimenti).
Ce ne sono altri due. Il primo è quello della sostenibilità del tuo business. Possiamo fare dei conti insieme, ma su questo punto sei tu che sai se la tua è un’attività che ha un senso economico per stare sul mercato.
Ponendo che lo sia, e cioè che qualsiasi cosa tu faccia il tuo lavoro non sia in perdita, devi sapere che, come in un negozio tradizionale, anche online ci sono dei costi da sostenere.
Se hai un negozio sulla strada devi tenere in conto i costi dell’affitto, delle bollette, del personale e delle tasse comunali.
Se hai un negozio online, evidentemente, i costi sono molto inferiori ma non sono ridotti a zero. Hai un costo sulla costruzione del tuo ecommerce, sulle eventuali spedizioni, sugli eventuali resi, sulla assistenza post-vendita e sul marketing.
Nulla a che vedere con il volume dei costi tradizionali, ma in ogni caso bisogna tenerne conto.
Studia con i tuoi partner un piano commerciale che abbia un senso in termini di costi e di ricavi e fatti aiutare per quanto riguarda l’identificazione dei costi da sostenere sul web.
Metti sul piatto tutto ciò che ancora non sai. Se dall’altra parte trovi persone corrette, ti mostreranno una fotografia reale, in modo che tu non ti debba trovare poi di fronte a sgradite sorprese.
REGOLA 4 – scegli il piano finanziario più adatto a te
Come vedi, ho appena sfiorato l’argomento del costo di realizzazione del tuo nuovo ecommerce. L’ho fatto perché è direttamente proporzionale all’entità del tuo business.
Difatti, spesso è necessario affrontare il mercato con progetti online molto consistenti e, di conseguenza, anche piuttosto costosi. Altre volte, invece, è consigliabile una politica dei piccoli passi, con investimenti iniziali davvero esigui.
Anche qui hai bisogno di essere affiancato nelle tue scelte da persone competenti, ma soprattutto responsabili.
È inutile investire grosse cifre di denaro per funzionalità di vendita che al momento non ti servono. C’è sempre tempo per diventare più grandi.
È inutile anche ipotizzare budget pubblicitari di una certa entità, se prima non hai perseguito la politica di testare le tue comunicazioni e i relativi ritorni, monitorando costantemente i risultati.
Ci sono società che investono centinaia di migliaia di euro nel marketing, ma si tratta di brand già affermati in tutto il mondo. Anche 1.000 euro possono essere mal spesi oppure rendere immediatamente in termini di vendite e di nuova clientela acquisita.
Nulla deve essere affidato al caso.
Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.
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