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Anche l’ecommerce sta cambiando: il come, il cosa, il quanto

Nel mondo del commercio si è verificato un cambiamento di regole repentino. Sono bastati due anni e la nuova situazione è ormai già irreversibile. Occorrono nuove e immediate priorità decisionali. Fra qualche mese potrebbe essere già troppo tardi. Leggi nell’articolo le statistiche e il perchè .

In questo breve articolo di evoluzionecommerce, ti voglio portare a conoscenza di dati concreti, rilevati da un’indagine de Il Sole 24 Ore, pubblicata la scorsa settimana.

Sono dati che ci fanno capire quanto sia inadeguato oggi – adesso – ora disinteressarsi del commercio online, non considerarlo una priorità e non renderlo il più efficace possibile.

Dico questo, non solo per sollecitare gli aspetti decisionali degli imprenditori, ma anche un senso di rinnovamento delle web agency, assolutamente statiche nelle loro proposte, che spesso sono persino incomprensibili alle imprese e per nulla adeguate alle esigenze delle PMI. 

Di loro parlerò in seguito.

La situazione attuale è come se ogni impresa, ogni fornitore di servizi, ogni attore dei più disparati settori produttivi e commerciali vivesse nella convinzione di potere imporre al mondo proprie regole di vendita che per loro stessi sono le più convenienti.

Al contrario è il mondo che impone le sue nuove regole e ad esse bisogna adeguarsi. Immediatamente. Non c’è alternativa

E nel mondo del commercio si è verificato un cambiamento di regole repentino. Sono bastati due anni e la nuova situazione è ormai già irreversibile. Lo dimostrerò tra poco con i dati alla mano.

Quindi il cambiamento impone nuove e differenti priorità decisionali e temo che, se non lo si percepisce ora, fra qualche mese sarà già troppo tardi.

Dunque, cosa è cambiato negli ultimi due anni e, soprattutto, in questi ultimi mesi? Cosa è inevitabile che continui a cambiare ora che tutto sta tornando alla normalità?

È già tutto molto chiaro sia nel commercio b2c che in quello b2b. Vediamo cosa ci dice Il Sole 24 Ore.

Il più grande quotidiano economico-finanziario italiano, uno dei più prestigiosi al mondo (dunque parliamo di dati più che credibili) ha affidato una indagine a Universal Mccann, che è l’agenzia-media più innovativa attualmente sul mercato.

Scopo dell’indagine è quella di capire cosa sia cambiato nelle abitudini di acquisto degli italiani durante il periodo di emergenza-virus, ma soprattutto cosa resterà di questo cambiamento anche ad emergenza conclusa.

Il risultato è clamoroso: il Covid-19 ha fatto fare un salto in avanti nelle abitudini di acquisto, pari ad una evoluzione di circa 10 anni, dalla quale non si torna più indietro. 

I dati e le prospettive vengono confermate anche da Netcomm, il digital hub italiano verso l’evoluzione delle imprese nei confronti del consumatore.

Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore il lockdown ha creato una schiera di 1,3 milioni di nuovi consumatori che hanno imparato a concludere acquisti attraverso gli ecommerce.

Oltre il 37% degli italiani, da marzo in poi, ha acquistato per la prima volta un prodotto online e una gran parte di loro, oltre il 20%, ha ritenuto positiva questa esperienza, tanto da ripeterla più volte e mantenerla per il futuro.

La frenesia dei tempi in cui viviamo ha fatto sì che vi sia stata una crescita del 349% degli acquisti pagati online e poi ritirati direttamente in negozio. Avviene così: consulti l’ecommerce, scegli quello che vuoi acquistare, paghi e, quando entri nel negozio fisico, trovi già il pacchetto pronto per il ritiro.

Come ho già più volte scritto su questo blog, negli Stati Uniti stanno nascendo come funghi negozi dove non esiste la cassa, ma che funzionano solo come punti di ritiro per la merce acquistata online.

Vi è inoltre da considerare la grande evoluzione del sistema di logistica e di consegna, che oggi permette di raggiungere qualsiasi paesino e località sperduta (la provincia italiana ne è piena) in sole 24/48 ore, sicché ogni acquisto diventa comodo e meno dispendioso.

Le previsioni sono tra le più rosee, in quanto si stima che il commercio elettronico raggiungerà un incremento del 55% entro la fine del 2020, rispetto al 2019 dove già la crescita aveva superato del 36% i dati del 2018.

È un treno che viaggia ad altissima velocità, che ci sta passando davanti e che bisogna prendere al volo, smettendola di perdere tempo per capire se comprare il biglietto e salirci sopra. 

Per prendere questa decisione non è necessario attendere di trovarsi in difficoltà. Quando ormai sarà passato, non ci saranno più posti a sedere: full-up.

Ma continuiamo con i dati, che non mentono mai.

Non è assolutamente vero che gli unici a beneficiare del periodo di pandemia siano stati i supermercati che vendono anche online.

Ci sono altri settori che ne hanno tratto grande vantaggio, come i piccoli negozi (non solo quelli che hanno dovuto rimanere chiusi), ma anche categorie di prodotti come libri, giochi, cosmetici, elettronica, tempo libero, sport.

Quindi non è cambiato solo “il come” si acquista, ma anche “il cosa” si acquista. Sono cambiate le quantità dei singoli acquisti, tant’è che in alcuni settori lo scontrino medio è aumentato di oltre il 30% rispetto al 2019. Per scontrini medi superiori ai 150 euro, la crescita è stata addirittura del 44%.

Ecco, non tenere conto di questi dati ma, soprattutto, del fatto che dal cambiamento non si torna indietro significa abbandonare per strada centinaia di migliaia di euro. Sono soldi che qualcun altro raccoglierà.

Ovviamente, in questo contesto, c’è chi sta giocando una partita furbastra ma perdente. Si tratta di molte web agency che sperano di approfittare del momento favorevole, alzando i prezzi ma soprattutto presentando proposte e listini assolutamente incomprensibili.

Se vuoi aprire un ecommerce non capisci cosa ti stanno proponendo e quanto devi pagare. Ti mettono insieme una serie di servizi, ognuno con un suo costo a listino, che non sai se e quanto ti siano utili per vendere online. Molto spesso servono solo a gettarti fumo negli occhi.

Ecco, il cambiamento c’è stato e non si torna più indietro, ma deve cambiare anche la proposta economica, la qualità degli interventi tecnici e di supporto, la trasparenza dei servizi, gli stessi costi di accesso.

Aprire un ecommerce e farlo funzionare a meraviglia deve essere conveniente per tutte le parti in gioco, ma in primis per chi attraverso il cambiamento consoliderà il presente e salverà il futuro della propria attività produttiva e commerciale.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

Scopri di più sul "Focus del mese"

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