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Amazon Prime: nuovo allarme dopo l’acquisizione di MGM

Il colosso americano tende ad invadere sempre più la vita del consumatore, imponendo proprie politiche commerciali alle piccole e medie imprese affiliate

È notizia di questi giorni che Amazon ha acquistato per 8,5 miliardi di dollari gli MGM Studios, con il relativo catalogo di 4.100 film e 10.400 episodi delle serie televisive.

Con questa operazione Amazon rafforza la sua linea Prime Video, con cui intende conquistare anche il mercato ludico casalingo, in netta concorrenza con Netflix.

È indubbio che il colosso americano sia stato alimentato, fin qui, dalla propria politica nelle vendite online e, di conseguenza, da tutti quei piccoli imprenditori che si sono affidati ad Amazon per vendere i propri prodotti.

Tuttavia, molti di questi ne sono rimasti schiacciati, come abbiamo più volte pubblicato sul nostro Magazine.

Con il suo marchio Prime Video e l’acquisizione di MGM ora Amazon intende entrare ancora più vivacemente nelle case dei consumatori, alimentando l’intrattenimento, ma anche supportando la propria politica di espansione sul mercato.

Un allarme al quale non si può restare indifferenti, se le imprese vorranno mantenere la loro indipendenza commerciale, anche nelle vendite online.

Delegare ad Amazon il futuro della propria azienda, sia pure per quanto riguarda il mercato su Internet, appare sempre di più una scelta quanto mai rischiosa.

"Quanti tuoi clienti comprano online?"

Questa la domanda a cui molte aziende devono dare risposta.

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